Cittanova apre le porte alla cena dell’Accademia italiana della cucina
Anche quest’anno l’Accademia italiana della Cucina, prestigiosa istituzione culturale della Repubblica italiana fondata a Milano nel 1953 da Orio Vergani, ha organizzato lo scorso 17 ottobre la Cena Ecumenica; una specialissima occasione in cui tutti gli accademici e tutte le delegazioni si trovano, lo stesso giorno, idealmente uniti a cena ad un’unica tavola, in tutto il mondo e nell’arco di 24 ore.
Tema di quest’anno, individuato, come da protocollo, dal “Centro Studi Franco Marenghi”, è stato: “La pasta fresca, ripiena e gli gnocchi nella cucina della tradizione regionale”, che è anche il titolo del settimo volume della “Biblioteca di Cultura Gastronomica” edita dall’Accademia.
La scelta della Delegazione Piana degli Ulivi, nella persona del suo delegato Sandro Borruto, è caduta su uno storico Ristorante di Isabella e Gerardo D’Agostino, in via, dalla cucina esclusivamente tradizionale, cui è stato conferito il famoso gagliardetto dell’Accademia e la vetrofania. L’ambiente tipicamente rustico, caratterizzato da arredamenti in arte povera e dalle mura in pietra, ha accolto la Cena Ecumenica di delegazione, presieduta dal delegato Sandro Borruto e dal vice delegato Giuseppe Zampogna.
Nella speciale circostanza, è stato accolto l’ingresso di Bruno Greci quale nuovo accademico della delegazione pianigiana dell’Accademia Italiana della Cucina. La cena è stata preceduta da una interessante relazione di Antonio Paolillo - tecnologo alimentare – che si è incentrata sul valore aggiunto reso nella ristorazione dall’utilizzazione di prodotti biologici e la prolusione sul tema dell’anno del Vice Delegato Giuseppe Zampogna, simposiarca per l’occasione.
Sono seguiti gli indirizzi di saluto di Francesco Cosentino sindaco del Comune di Cittanova e dell’assessore Girolamo Marchese e gli interventi del delegato della Locride, Giuseppe Ventra e del vice delegato dell’Area Grecanica Vincenzo Vitale.
Tante le ricette d’eccellenza in rappresentanza della migliore tradizione gastronomica reggina, preparate con maestria dalla brigata di cucina del ristorante, tra cui l’immancabile “stocco”, ma ha spiccato tra i primi piatti, la pasta ripiena “a pasta china”, considerata a buon diritto il piatto più tipico della Cucina della provincia reggina. Le pietanze sono state accompagnate da un pregevole vino Igt delle cantine reggine costituito da un blend di vitigni autoctoni.