Tripodi (Udc): Non bisogna essere ingessati nell’alleanza con il Pdl

Calabria Politica

La formula di governo alla Regione, con l’accordo Pdl-Udc, «nonostante le difficoltà, riesce a produrre risultati. Da qui, però, a voler ingessare l'Udc in una serie di alleanze locali col centrodestra che Cesa e Casini contestato non in superficie ma su questioni sostanziali, c'è una bella differenza». A sostenerlo è il capogruppo alla Regione dell’Udc, Pasquale Tripodi. «Formula - aggiunge – che il sottoscritto, ed è bene ribadirlo onde evitare strumentalizzazioni, non contesta, perchè quell'accordo l'ho voluto anch’io e vedo che, nonostante le difficoltà, riesce a produrre risultati». «Temo – afferma Tripodi – che alcuni politici calabresi non vogliano vedere quanto sta accadendo in Italia. Il Terzo polo non è più un’ipotesi astratta, nè la sua nascita dipende dal centrodestra. Il Terzo polo è un’aggregazione al lavoro per ridare una speranza nazionale agli italiani. Soprattutto dopo l'avvertimento lanciato dal Presidente della Repubblica, secondo il quale siamo sull'orlo del baratro, il Terzo polo non considera più un tabù le elezioni, anzi intende affrontarle per ridare equilibrio alle Istituzioni e un progetto nazionale all’Italia. Questa è la fotografia che dobbiamo guardare anche in Calabria, e che debbono guardare alcuni consiglieri regionali del Pdl, che pure stimo ma che, temo, hanno sotto gli occhi una fotografia superata dagli eventi». «In questo senso, quindi – prosegue il capogruppo dell’Udc - contrariamente a quanto sostiene il Pdl, io non credo di essere un problema per il mio partito, ma una risorsa. Anzitutto, una risorsa in termini di stimoli ed invito alla riflessione, proprio per evitare che la Calabria diventi un’isola politica separata da quanto accade nel Paese. A chi manifesta stupore, circa eventuali alleanze dell’Udc negli enti locali calabresi realizzate nella logica del Terzo Polo, perchè le ritiene contraddittorie con l’accordo alla Regione, sarebbe facile far notare che la stessa contraddizione si avrebbe tra il patto alla Regione e le dinamiche politiche nazionali che vedono Berlusconi attaccare ruvidamente l’Udc e i leader dell’Udc mettersi alla testa del Terzo polo. Perciò, bisogna essere più prudenti nelle valutazioni, anche per evitare di andare oltre l’oggetto attuale del contendere e mettere a rischio per davvero la formula di governo della Regione».