Femminicidio, incontro all’IIS Boccioni-Fermi di Reggio sulla figura di Angela Costantino
Il femminicidio gestito dalla negatività familiare e il volere sociale del crimine mafioso sono stati i perni su cui ha preso piede l’incontro che venerdì scorso ha coinvolto gli studenti delle quarte e quinte classi dell’IIS Boccioni Fermi di Reggio Calabria.
L’iniziativa è rivolta agli Istituti scolastici della Provincia di Reggio Calabria in sinergia tra l’Osservatorio regionale sulla violenza di genere della Regione e il Miur - Ufficio Scolastico Regionale per la Calabria - Direzione Generale - Ufficio VI - Ambito Territoriale di Reggio Calabria.
La donna “adottata” per l'occasione specifica, è stata Angela Costantino, madre di quattro figli, uccisa per essersi ribellata al proprio marito appartenente alla famiglia Lo Giudice, mentre questo era in carcere. Scomparsa nel 1994, il suo cadavere non è stato mai ritrovato. Solo dopo le rivelazioni di due pentiti, la magistratura ha condannato i tre responsabili dell’omicidio della povera donna, sfortunatamente parenti acquisiti tramite il marito. Nel corso dell'evento numerosi sono stati gli interventi degli studenti che hanno sollevato domande e chiarimenti.
A coordinare i lavori, Mimmo Nasone coordinatore e membro della segreteria di Libera Nazionale per il progetto “Adotta una storia di una vittima di femminicidio”. Ha concluso i lavori la Dirigente Scolastica, Anna Maria Cama, che ha sottolineato quanto questo incontro rientri nel ruolo che la scuola ha nell’ambito della formazione di una reale coscienza civica di “Costituzione e legalità” e nella prevenzione del femminicidio che, al di là di ogni attenzione mediatica, è un crimine di subordinazione di genere e di annientamento dell’identità della vittima.