Guccione (Pd): “Attivare Piano vigilanza strutture sanitarie e socio assistenziali”
Attivare un piano di vigilanza e controllo delle strutture sanitarie e socio assistenziali in Calabria. è l’invito mosso dal consigliere regionale del Partito democratico, Carlo Guccione. “Il compito della Regione Calabria è quello di vigilanza e controllo, previsto dalla legge. Come è evidente dai fatti, questo compito non è stato svolto adeguatamente nel corso di questi anni. Addirittura la Regione si è tenuta per vent’anni anche la gestione del sistema del Welfare: unico caso in Italia visto che solo dal 2015 ha provveduto a riorganizzare l’assetto istituzionale del sistema integrato degli interventi in materia dei servizi e politiche sociali trasferendo la gestione ai distretti, applicando in questo modo la legge 328/2000 e la legge 23/2003”.
Per questo chiede “un’operazione trasparente” che coinvolga “l’intero Consiglio regionale e la Terza commissione Sanità e attività sociali”, scrive Guccione.
In Calabria per il consigliere del Pd si dovrebbe rivedere “l’organizzazione delle strutture sanitarie e socio assistenziali avendo la certezza che al centro del sistema, nell’erogazione di servizi e prestazioni, ci sia il cittadino e non meramente interessi contabili o di profitto”. Ed è quindi necessario per Guccione “mettere mano a una vera e propria riforma strutturale che superi la mancata integrazione, tutta calabrese, dei servizi socio assistenziali con quelli sanitari; un sistema errato che da anni sta creano storture, sprechi e sovrapposizioni costosissime a danno dei cittadini. Non è più possibile che si operi con un Piano regionale degli interventi in materia di servizi e politiche sociali fermo agli anni 2007-2009, mentre le altre regioni d’Italia non solo lo hanno aggiornato ma l’hanno integrato dando vita ad unico Piano di servizi sanitari e socio assistenziali”.
La riflessione e la richiesta arrivano a seguito dei decessi dei pazienti delle rsa calabresi. Fatto cui fa riferimento anche il consigliere del Pd che accenna anche al “lavoro dei Nas” che avrebbe “fatto emergere la drammaticità del caso. Oggi i Carabinieri del Nucleo Antisofisticazione e sanità e del Comando Provinciale di Reggio Calabria, hanno eseguito ispezioni e nuovi controlli all’interno di Residenze Sanitarie Assistite (R.S.A), Case di Risposo – Comunità Alloggio e Case famiglia di Reggio e Provincia, facendo emergere una serie di irregolarità e criticità delle realtà assistenziali. Al momento risultano emblematici i casi delle Rsa di Chiaravalle e di Villa Torano (ad oggi le persone risultate positive al Covid-19 sono 77; i casi interessano un’area che coinvolge non solo il Comune di Torano ma anche altri territori come Montalto, Acri, Bisignano, Luzzi, Santa Sofia D’Epiro)”.