Adolescenza e infanzia, al via il comitato reggino Sos Vita

Reggio Calabria Attualità

Si è costituito il comitato Sos Vita che conta al suo interno Evelita onlus, ente promotore; Amata luna nuova – fattoria didattica; Diabaino Vip Vip dello Stretto – ass.ne no profit; L’arcangelo Michele - coop. Soc; Polo Culturale F. Cilea - ass. culturale; Figlie di Maria Immacolata, Centro diurno minori Comunità Catona– Regio Calabria; Figlie di Maria Immacolata, Centro diurno minori Comunità Marina di Gioiosa Jonica; Servizio “Pronta Accoglienza minori” FMI – Reggio Calabria; Mille Note associazione musicale; DiSegni - coop. Soc; hockeyreggio - ass. sportiva; MO.C.I Reggio Calabria ; Banco alimentare Calabria.

Il primo incontro si terrà lunedì 18 maggio sulla piattaforma zoom e servirà per presentare e ufficializzare il percorso. Si tratta di una iniziava spontanea nata per volontà di professionisti ed enti del mondo no profit impegnati nel settore socio educativo e del volontariato per strutturare una piattaforma sociale in grado di lavorare, specie nel post covid-19, sulla prevenzione e sulle relazioni di aiuto laddove si registri un disagio sociale e relazionale.

L’anima del sodalizio si ispira all’azione mirata non soltanto al contenimento del bisogno ma anche nella costruzione propositiva, considerando il valore culturale della formazione e della didattica per le nuove generazioni che porteranno, loro malgrado, i segni della pandemia. L’obiettivo sarà quello di sostenere l'infanzia e l'adolescenza.

Il Comitato si propone alle Istituzioni per contribuire, con esperienza e professionalità, alle programmazioni ed alle progettualità del settore socio-educavo ed assistenziale, auspicando la partecipazione ad un dibattito che possa portare ad una visione di governance del territorio che valorizzi modelli operativi ma anche le esperienze maturate “sul campo”.

Il Comitato si propone di sviluppare tre aree di lavoro: da subito l’attivazione di un laboratorio di progettazione sociale in rete, per valorizzare la gestione integrata di servizi e creare economie di interscambio; in secondo luogo, la pianificazione della formazione delle risorse umane per affrontare il nuovo scenario, cercando di fare sintesi tra professionalità e tecnologia delle relazioni attraverso il web orientate alla gestione di bisogni e del disagio; infine, ma non ultimo per importanza, la sfida culturale, capace di tracciare un perimetro culturale in grado di conservare le identità valoriali conciliandole con le innovazioni tecnologiche.

Il gruppo di lavoro si metterà subito alla prova nel prossimo periodo estivo, proponendo un modello di CRES (centro ricreativo estivo) che, forte della decennale esperienza, riesca ad offrire uno spazio per i minori che, dopo la chiusura di questi mesi, potranno tornare a vivere spazi ricreativi ed educativi, anche se strutturati in una dimensione di sicurezza sanitaria.