“Nessuna calunnia”, archiviata l’accusa contro la preside del “Piria” di Rosarno
Il gip del Tribunale di Palmi ha deciso di archiviare per “insussistenza del reato” il procedimento scaturito dall’accusa di calunnia mossa a Mariarosaria Russo, dirigente del Piria. È quanto fa sapere la stessa preside di Rosarno.
“Il procedimento nasceva – spiega la Russo – da una denuncia della scrivente nei confronti di sei militari della Guardia di Finanza di Reggio Calabria per aver falsamente attestato la presenza della stessa nell’elenco soci dell’Associazione Riferimenti. I militari venivano iscritti nel registro degli indagati, dopo qualche mese, solo dopo che i miei legali segnalavano alla Procura di Catanzaro che il procedimento risultava a carico di ignoti”.
“Di contro – aggiunge la dirigente - il Procuratore Dominijanni ipotizzava il reato di calunnia, esorbitando ancora una volta dalla propria competenza territoriale, ritenendolo strumentale al fine di ottenere l’impunità nel procedimento Musella in cui, ad oggi, mi viene contestato un abuso d’ufficio per aver proposto al Consiglio di Istituto di una scuola di Roccella di cui ero reggente l’acquisto di libri editi dall’associazione, nell’ambito del Progetto Nazionale MIUR “Gerbera Gialla”,in una veste mai ricoperta all’epoca dei fatti contestati”.
Nella richiesta di archiviazione il pm della Procura di Palmi ha sostenuto che “è un fatto pacifico che quanto affermato dalla Russo corrispondesse a verità, il suo nome non era inserito nell’elenco dei soci; basti pensare che uno degli indagati, la cui posizione è stata archiviata, in sede di interrogatorio aveva ammesso che quel dato investigativo inserito nell’informativa non corrispondesse alla realtà dei fatti precisando però che si fosse trattato di una mera svista”.
Lo stesso pubblico ministero aveva chiesto l’archiviazione, richiesta condivisa dal giudice Manuela Morrone.