Imprese artigiane, siglato protocollo sicurezza anti contagio
È stato siglato anche in Calabria il protocollo di sicurezza anti contagio da Covid 19. Il documento è stato firmato tra le associazioni artigiane calabresi Confartigianato, Cna, Casartigiani e le organizzazioni sindacali Cgil, Cisl, e Uil al fine di costituire il Comitato territoriale al quale le imprese artigiane potranno fare riferimento per l'attuazione nella propria azienda del protocollo di sicurezza anti contagio Covid-19, obbligatorio ai sensi del Dpcm del 26 Aprile 2020.
“Tutte le piccole imprese artigiane che fino ad oggi non hanno ancora attuato un protocollo obbligatorio anti contagio, né costituito il comitato aziendale di attuazione e monitoraggio, avranno la possibilità di rivolgersi gratuitamente al Comitato Territoriale, regolarizzando così la propria posizione circa le disposizioni del D.P.C.M., ma soprattutto, garantendo la sicurezza ai propri lavoratori dipendenti ma anche ai datori di lavoro”, ha spiegato il referente calabrese di Opra, Benedetto Cassala.
“Molte - aggiunge Cassala - sono le realtà produttive artigiane, che ancora oggi, hanno ripreso la propria attività senza conoscere gli effettivi adempimenti in materia di sicurezza circa le norme anti contagio e senza aver attuato alcun protocollo anti contagio. Chi non ha avuto la fortuna di essere assistito dalle rappresentanze sociali, si è avventurato in autoregolamentazioni, che nella maggior parte dei casi, hanno portato a spese superflue o addirittura c'è chi ha ripreso l'attività e lo ha fatto senza alcuna azione di prevenzione, a discapito del maggior rischio a cui si può essere esposti durante lo svolgimento delle proprie attività lavorative”.
Con l’accorso, per Cassala si dota dunque “l'artigianato calabrese di un supporto in più e nei prossimi giorni inviteremo le istituzioni competenti a partecipare ai tavoli di lavoro del Comitato Territoriale, per agevolare quanto più possibile, la partecipazioni di figure professionalmente preparate che possano assistere nel miglior modo possibile titolari e lavoratori ma, soprattutto, per definire insieme politiche comuni di divulgazione ai fini della prevenzione ed evitare di incorrere anche a pesanti sanzioni”.