Sequestrati armi, richiami acustici e reti da uccellagione. Un arresto e due denunce
Un arresto e due denunce in provincia di Reggio Calabria dove i Carabinieri Forestali della “Sezione Operativa Antibracconaggio e Reati in Danno agli Animali (S.O.A.R.D.A.) e del Comando Regione Carabinieri “Calabria”, hanno intensificato i controlli.
Così con la collaborazione dei volontari dell’associazione ambientalista Committee Against Bird Slaughter (C.A.B.S. Italia) in località Villa Mesa del comune di Calanna, i militari hanno denunciato due persone: L.L. 65enne, residente nello stesso comune e A.G. 75enne, residente in provincia di Brescia. I due sono stati sorpresi in flagranza di reato per l’uccisione di 26 uccelli in area protetta, abbattuti usando richiami elettroacustici vietati per legge.
Il tutto durante il periodo di divieto assoluto di caccia. Ai due i carabinieri hanno contestato oi seguenti reati: abbattimento di specie protette, utilizzo di mezzi non consentiti (richiami elettroacustici), porto abusivo di fucile e omessa custodia di arma da fuoco, in quanto uno dei due uomini, privo di licenza di porto di fucile, è stato sorpreso mentre usava un’arma fornitagli dal compagno. I militari hanno poi sequestrato due fucili, con relativo munizionamento ed i richiami elettroacustici illegali.
Nell’ambito degli stessi servizi i militari, di pattuglia in località Palusci del Comune di Palmi hanno arrestato, in flagranza di reato ed in piena chiusura del periodo di caccia, S.C. 53enne del posto, “beccato” a catturare avifauna protetta usando reti da uccellagione. L’uomo, il cui arresto è stato convalidato, dovrà rispondere all’Autorità Giudiziaria del reato di furto aggravato venatorio. Gli esemplari di avifauna già catturati sono stati immediatamente liberati.