Emergenza rifiuti all’Ospedale di Locri, Sainato: situazione inammissibile
Duro l’intervento che il Consigliere Raffaele Sainato, Presidente della Commissione Riforme e Segretario della Commissione Sanità in Consiglio Regionale, rivolge all’Asp di Reggio Calabria in riferimento alla situazione venutasi a creare all’esterno dell’ospedale di Locri, con decine di metri cubi di spazzature addossata all’esterno del nosocomio.
Una vera e propria discarica a cielo aperto, situata sul terreno limitrofo alla sala mortuaria, su cui nei giorni scorsi è intervenuta anche la nota allarmata dell’Ordine dei Medici di Reggio Calabria. “Una situazione assolutamente inammissibile, – sottolinea Sainato - una vera e propria emergenza, che costituisce dal punto di vista igienico-sanitario un rischio grave per la salute pubblica. Una situazione – rimarca il Consigliere di Forza Italia- su cui il Comune è sinora intervenuto direttamente sostenendo i costi della raccolta dei rifiuti prodotti dal locale nosocomio. Costi, che oggi alla luce dell’emergenza e delle nuove direttive europee, a giorni in via di recepimento grazie al Decreto Legislativo del 3 settembre 2020 n116, risulteranno ancora più insostenibili per il Comune ,che non potrà continuare ad assimilare i rifiuti speciali, come quelli prodotti dall’Asp, ai rifiuti urbani.
Ciò comporterà una modifica dei regolamenti e dei costi relativi. Da anni l’Asp non paga le quote previste per lo smaltimento dei rifiuti al Comune e neppure i costi relativi al servizio idrico. Un fatto ulteriormente grave è che nonostante le numerose diffide occorse, nulla è stato fatto da parte dell’Azienda per sostenere i costi correlati a questi indispensabili comparti. Si rischia oggi una crisi sanitaria senza precedenti se non si riusciranno a trovare delle soluzioni immediate. Infatti, i rifiuti prodotti in ambito ospedaliero devono essere gestiti in maniera differente se considerati infetti, o a prescindere dal materiale costituente. Ad esempio, lo smaltimento di aghi usati o lo smaltimento delle sacche delle urine, sono considerati dei rifiuti a rischio d’infezione, in quanto per l’appunto contaminati durante l’uso: per tale motivo, questi tipi di rifiuti devono seguire delle procedure particolari che prevedono di conseguenza dei costi più alti per lo smaltimento apposito e le attrezzature utilizzate durante il processo.
Quindi le soluzioni percorribili -conclude Sainato- dovranno prevedere un atto separato da parte dell’Asp per l’avvio immediato della raccolta dei rifiuti speciali dei reparti e l’inizio della differenziata per l’ambito amministrativo. Il comune di Locri non potrà ancora sopperire all’emergenza continuando ad addossarsi il pagamento dei canoni inevasi da parte dell’azienda sanitaria. Si tratta di costi divenuti insostenibili per l’ente locale, cui l’Asp dovrà assolutamente provvedere. Sulla questione mi riservo di riferire in Commissione Sanità, affinché vengano prese le dovute azioni a carico dell’Azienda sanitaria locale e provinciale inadempienti purtroppo da anni”.