Crotone. Consiglio Comunale sul Covid: Asp rassicura sulla “tenuta” ma mancano medici

Crotone Politica
Francesco Masciari, Asp Crotone

Si è interrotta anzitempo, poco dopo le 19, la seduta di ieri sera del Consiglio Comunale di Crotone dedicata all’emergenza coronavirus: uno stop dovuto ad un malore che ha colto il segretario generale dell’ente, Antonino Maria Fortuna, sofferente da giorni.

Ospiti dell’assise, il direttore facente funzioni dell’Asp, Francesco Masciari, ed il responsabile Covid, Pietro Brisinda. Sono stati loro che hanno risposto alle domande dei consiglieri sulla situazione dell’ospedale cittadino e sulle azioni messe in atto dalla stessa Azienza sanitaria.

Prima, però, i consiglieri hanno trovato ancora l’occasione di litigare, ad inizio seduta, sul tema della mozione presentata da Riga e Ceraudo, che chiedevano un sostegno alle imprese locali in crisi a causa del Covid, e riguardanti le fatturazioni di Congesi e la sospensione dell’interruzione del servizio idrico in caso di morosità.

Due le ragioni dello scontro: il mancato invio ai consiglieri del parere di due dirigenti comunali, Anania e Gangemi, poi risultati negativi.

La cosa non è stata presa bene dai proponenti, ma anche da altri consiglieri, che hanno bacchettato il presidente del Consiglio, Greco, sia gli stessi dirigenti.

Nel corso dell'intervento iniziale, ma anche rispondendo alle domande dei consiglieri, Masciari ha annunciato che arriverà una nuova macchina per processare i tamponi, con l'intento di rendere il territorio autonomo rispetto al laboratorio del Pugliese Ciaccio di Catanzaro.

L’altra novità, poi, è l'annuncio di una convenzione, a breve, con l’Asp di Reggio Calabria, per analizzare i test del crotonese, e che dovrebbe quindi ridurre i tempi di attesa, attualmente lunghi, ma anche velocizzare l’iter dei tamponi ancora in attesa, quantificati in seicento.

Il Dg dell’Azienda sanitaria, tra le altre cose, ha riferito come prioritariamente sia necessario mettere in sicurezza l’ospedale cittadino, che è l'unico della provincia e come tale che va salvaguardato. Anche per questo il macchinario dei tamponi in funzione è quasi esclusivamente riservato alle esigenze ospedaliere.

Ha ricordato, ancora, che il reparto Covid del capoluogo pitagorico oggi ospiti 40 posti, dunque quasi in esaurimento, e che sia necessario - anche in collaborazione con le istituzioni sul territorio - pensare a delle soluzioni alternative per quando sarà al completo.

Ha ribadito, infine, che attualmente il San Giovanni di Dio è in piena sicurezza e che non risulta che i sanitari non abbiano i necessari dispositivi per operare, rammentando, inoltre, che per i casi più gravi, pur disponendo l’ospedale 11 posti tra terapia sub intensiva ed intensiva, i pazienti, per legge, possono essere solo stabilizzati ma non mantenuti a Crotone, ma necessariamente trasferiti negli ospedali hub.

Dal canto suo, Brisinda, che ha continuato a confrontarsi con i consiglieri dopo che Masciari ha lasciato la seduta, ha rassicurato sull’attuale situazione crotonese, che a suo dire non presenta numero preoccupanti, anche se ha sottolineato che c’è un piano di emergenza qualora la situazione dovesse mutare, anche se ha manifestato timori sulla sua attuazione per la mancanza di medici.

Il sindaco, Vincenzo Voce, nel suo intervento, ha avanzato due proposte sul tema: equiparare i test antigenici rapidi a quelli molecolari dell’Asp, anche per prevenire la diffusione del contagio; e potenziare il personale delle Usca, che assistono i pazienti positivi a domicilio. Diversi i consiglieri intervenuti con domande o proposte all’amministrazione comunale.