Vaccini: Comitato per la sanità pubblica scrive al generale Figliuolo

Calabria Salute

A fronte delle criticità che si registrano in Calabria, e in particolare nel Distretto sanitario Esaro-Pollino, relativamente all’andamento della campagna di vaccinazione, il Comitato per la Difesa e la Promozione della sanità pubblica del Pollino si è rivolto direttamente al Commissario nazionale per l’emergenza Covid-19, il generale Francesco Paolo Figliuolo, con una lettera aperta.

“Leggiamo sul sito del Governo - si legge nella missiva - che in data 13 marzo 2021 è stato diffuso il Piano Vaccinale antiCovid i cui capisaldi sono stati individuati nella ‘capillarità e spinta sulla distribuzione e somministrazione’ dei vaccini. Leggiamo ancora che il Piano identifica i presupposti per la condotta di una campagna vaccinale rapida, mediante un’efficace e puntuale distribuzione dei vaccini, un costante monitoraggio dei fabbisogni e degli approvvigionamenti, incremento della capacità giornaliera di somministrazione. In particolare si afferma che l’approvvigionamento e la distribuzione sono alla base dell’intera filiera vaccinale e si sviluppano attraverso il costante contatto della Struttura Commissariale con tutti gli stakeholder per finalizzare l’approvvigionamento in tempi rapidi. E, quanto al monitoraggio dei fabbisogni, si afferma ‘il principio del punto di accumulo’, ovvero la concentrazione di tutte le risorse necessarie verso quelle aree cluster e di piccole dimensioni che versano in stato di particolare criticità.

“Purtroppo - prosegue la lettera - qui in Calabria ed in particolare nel Distretto sanitario Esaro-Pollino rileviamo con preoccupazione che mancano i vaccini e non vi era ancora alla data del 17 marzo 2021 la possibilità di somministrare le dosi di richiamo ai cittadini cui era stata già somministrata la prima dose”.

“La Calabria - è la conclusione - è agli ultimi posti anche in tema di somministrazione, mentre aumenta il numero dei contagiati. Se è vero che non possiamo sperare che nell’immediato siano sanate le gravi carenze della sanità calabrese, gravata da oltre 11 anni di commissariamento e sottoposta ad un Piano di Rientro che ha colpito ogni tentativo di miglioramento di tale tragica situazione, attendevamo tuttavia che dopo l’emanazione del cd. Decreto Calabria, si sarebbe provveduto, in costanza di pandemia, alla assunzione straordinaria di personale medico, infermieristico e socio-sanitario anche nel settore dell’emergenza-urgenza. Dobbiamo constatare, purtroppo che ciò non è avvenuto. Ma, se è vero che siamo inermi di fronte al virus sotto il profilo della risposta strutturale alla pandemia, non può esserci tolta anche la speranza di fronteggiare la pandemia da vaccinati. Abbiamo letto sulla stampa, all’indomani della sua nomina, della sua preoccupazione per la Calabria. Ebbene, Generale, condividiamo ed anzi viviamo ogni giorno sulla nostra pelle questa preoccupazione e riteniamo di aver diritto, come calabresi, a che la nostra salute sia tutelata al pari di quella di tutti gli altri cittadini italiani. Confidiamo che la campagna vaccinale sia guidata e monitorata in termini stringenti ed egualitari in sede centrale, affinché la prevista accelerazione delle procedure di messa in sicurezza dei cittadini ci veda partecipi e soprattutto tutelati”.