Sanità privata, Unindustria: “Accusarla non serve a risolvere i problemi”
“Puntare pregiudizialmente il dito contro la sanità cd privata certamente non affronta e non risolve le criticità del sistema sanitario in Calabria, una regione abbandonata a se stessa e saccheggiata da altri territori che godono della nostra migrazione sanitaria grazie ad una politica di governo che, invece di affrontare i nodi strutturali da sempre irrisolti, si limita a fare valutazioni ragionieristiche con un lungo periodo di commissariamento i cui risultati degli ultimi vent'anni sono sotto gli occhi di tutti: aumento della spesa sanitaria, diminuzione dei Lea ed assoluta negazione del diritto alla salute di tutti i cittadini calabresi”. È quanto afferma in un comunicato il presidente di Unindustria Calabria, Aldo Ferrara, risponendo a quanto affermato da Gino Strada.
Questo infatti avrebbe dichiarato che “si sarebbe preferito sostenere la sanità privata” piuttosto che quella pubblica. Dichiarazioni che “destano perplessità, stupore e rammarico” secondo il presidente della sezione sanità, Alfredo Citrigno, che ricorda come il “finanziamento ai privati accreditati indice sul Fondo Sanitario Regionale solo per il 5% per l’assistenza territoriale” e per “il 7% per quella ospedaliera e ambulatoriale”.
L’associazione si è poi dichiarata come disponibile a “collaborare in un quadro di sinergia pubblico-privato al fine di portare avanti, con trasparenza e senso di responsabilità, azioni ed iniziative che potessero contribuire ad attenuare il gap di assistenza e di prestazioni che si vedono costretti, quotidianamente, a subire i cittadini della nostra amata regione”.
“Ed è proprio per tutto ciò che continueremo ad impegnarci, sempre più, con determinazione e con ogni mezzo affinché possano emergere le buone prassi e la buona qualità di assistenza che offrono le realtà sanitarie calabresi nelle diverse patologie e nei territori più periferici” concludono.