Il “Concorso Sud” non decolla: restano vacanti 1.979 posti
Il primo grande concorso sbloccato a seguito della pandemia, che avrebbe dovuto portare a 2.800 assunzioni per la pubblica amministrazione “in tempo record” – entro 100 giorni dall’indizione – alla fine si è rivelato un po’ un flop. E non per problemi burocratici, rallentamenti o altro: questa volta sono mancati i candidati.
È quanto rende noto Formez, il centro studio per l’ammodernamento della Pubblica Amministrazione, che certifica l’assunzione di soli 821 candidati a fronte di 2.800 posti disponibili. Meno di un terzo.
L’alta partecipazione di circa 102 mila candidati aveva fatto ben sperare, ma che qualcosa non andasse per il verso giusto si era già capito nel corso della prima prova, quando si presentarono “solo” in 37 mila.
Dei 5 profili richiesti - funzionario esperto amministrativo giuridico; funzionario esperto in progettazione e animazione territoriale; esperto in gestione, rendicontazione e controllo; funzionario esperto analista informatico; funzionario esperto tecnico per il profilo di esperto di gestione, rendicontazione e controllo – solo due avrebbero raggiunto un numero valido di candidature, mentre in tre casi non si sarebbe raggiunto neanche un valore di copertura parziale. Gli idonei complessivi infatti ammontano a 1.484 candidati, appena il 53% sul totale dei posti disponibili.
A livello di partecipazione, la Calabria si piazza prima con il 41,2% dei candidati, seguita dalla Sicilia con il 41% e dalla Sardegna con il 40,9%. A pesare sulle mancate assunzioni, pesa - sempre secondo Formez - la scarsa preparazione specifica dei candidati, ma anche la prospettiva lavorativa a tempo determinato.