Lamezia. Al liceo “Tommaso Campanella” si danza con Filippo Stabile
“Se è vero che la danza è poesia, che è la forma d’arte più intensa e appassionata attraverso cui il corpo “narra” le sensazioni più ermetiche e segrete; se è vero che la danza è un’arte attraverso cui il corpo esprime anima, emozioni e pensieri, è anche vero che essa è passione, dedizione, tecnica”.
Il liceo coreutico del “Campanella”, con la dirigente scolastica Susanna Mustari e Roberto Tripodi, fermamente convinti della necessità di arricchire l’offerta formativa con nuovi stimoli e nuove esperienze, ha ospitato il ballerino e coreografo Filippo Stabile.
Stabile, fondatore e direttore di “Ramificazioni Festival”, promotore di tante iniziative, vive la sua vocazione artistica come una missione, consapevole che la danza, che nasce come “momento sacro e di aggregazione”, non sia solo una disciplina ma rappresenti uno strumento di amore e bellezza.
I lavori della mattinata sono stati introdotti da Di Salvo la quale ha sottolineato l’importanza di ospitare rappresentanti eccellenti del panorama artistico calabrese; “la scuola risponde - aggiunge Di Salvo - a un’esigenza formativa finalizzata alla valorizzazione dei talenti presenti sul territorio e, contestualmente, offre percorsi che arricchiscono notevolmente la formazione dei propri studenti. Accostarsi ad una figura poliedrica e complessa quale quella di Stabile, significato trarre un messaggio di “futuro” per gli studenti del Liceo Coreutico”.
Tripodi, coordinatore del liceo coreutico, non ha voluto soltanto “un approccio teorico-formativo, ma un approccio culturale a tutto tondo sottolineando come sia fondamentale trasmettere significati, emozioni, comunicare creando empatia, far parlare il corpo, esprimersi con il linguaggio dell’anima”.
Esempio e scelte di vita sono stati, infatti, il filo conduttore del dibattito: il “coraggio” di tornare nella propria terra, (si ricorda che Filippo Stabile nasce in Calabria a Corigliano), di investire in un’arte troppo spesso disconosciuta in una regione che, per atavici motivi, è costretta a relazionarsi con dinamiche avulse e distanti dal mondo “privilegiato” di un’arte nobile quale la danza.
Non solo “tecnica” ma vita impegnata in un messaggio culturale ad ampio raggio, in una scelta audace quale quella di investire il proprio talento e creare motivazioni perché altri seguano il suo esempio nella terra di origine. “Fare cultura - afferma Stabile - costa. In Calabria è ancora più difficile, non esiste al momento una “Compagnia” di danza e lavorare perseguendo questo obiettivo significa partire da zero e soprattutto “costruire fiducia”.
I lavori sono proseguiti con un laboratorio con lo scopo di “accendere” i riflettori sull’importanza della sperimentazione pratica e sui temi caratterizzanti la danza contemporanea che, come tutte le Arti contemporanee, rilegge tematiche di “vita” attuali e pregnanti; “naturalmente, sottolinea Filippo Stabile, “il linguaggio della danza tende a sublimare e a ricercare in profondità le ragioni dei “valori” che dovrebbero rappresentare l’asse portante nella società presente e nella quotidianità di ognuno di noi. Che diventi professione o mera passione, la danza insegna a vivere, cura l’anima e il corpo, dona punti di riferimento importanti”.
Infine, Stabile, ha offerto al Liceo Coreutico “Tommaso Campanella”, in anteprima nazionale un momento di grande emotività mettendo in scena sul palco dell’Auditorium la performance “Full Body/Empty Spaces”: danzatrice professionista e interprete straordinaria, Greta Martucci. Naturalmente, in chiusura l’invito a partecipare numerosi alla “prima” dello spettacolo che si terrà il 9 ottobre presso il Teatro comunale di Soverato.