Fincalabra, Mannarino: “Non ho prodotto alcun danno, disinvestimento ha nomi precisi”
L’ex Presidente di Fincalabra Spa, Luca Mannarino, non resta in silenzio e apporta i suoi chiarimenti sulla vicenda relativa ad un danno erariale per cui la holding regionale perse in borsa qualcosa come 1,5 milioni di euro.
Dopo una condanna primo grado al risarcimento di 1.558.081, la Corte dei Conti – Sezione Prima Giurisdizionale Centrale d’appello ha “alleggerito” nei giorni scorsi le colpe imputate allo stesso Mannarino.(QUI)
A completamento della notizia, Mannarino chiarisce con una lettera aperta che “il danno erariale di oltre 1,5 milioni di euro direttamente derivante dal repentino smobilizzo delle risorse precedentemente investite non può essere considerato diretta conseguenza delle scelte operate dal sottoscritto nella sua qualità di presidente del CdA”.
L’ex presidente di Fincalabra apporta dunque le sue precisazioni affermando che “la causa diretta del danno erariale è ampiamente individuata e motivata nel disinvestimento/smobilizzo delle risorse deliberato, in concorso di responsabilità, dall’allora Cda di Fincalabra Spa presieduto da Carmelo Salvino e composto anche da Gianclaudio Festa e Bonaventura Zumpano, nonché dal collegio sindacale presieduto da Domenico Lecce e composto anche da Barbara Brunetti e Giuseppe Iurato; al contrario di quanto erroneamente riportato in talune parziali ricostruzioni giornalistiche – chiosa Mannarino - non vi è stata e non vi è alcuna compartecipazione del sottoscritto alla causazione del citato danno erariale; detto diversamente: Luca Mannarino non ha prodotto alcun danno; ciò che viene addebitato al sottoscritto nella sentenza d’appello della Corte dei Conti, rispetto alla quale si ricorrerà in altre sedi, è l’aver investito in strumenti/fondi non previsti dagli accordi tra Fincalabra e la Regione Calabria ed in particolare, stando alla lettera della sentenza, l’aver prodotto quei fondi, sulla base di una previsione di smobilizzo fondi al 31.12.2016, un rendimento di 1.547.299,23 euro invece che 2 milioni circa; tradotto e per quanto possa sembrare strano e paradossale, al sottoscritto viene addebitato, sulla sola base di una finzione giuridica (ovvero la previsione di smobilizzo risorse al 31.12.2016) non un danno, ma – avanza l’ex presidente - l’ulteriore mancato rendimento di circa 461 mila rispetto al milione e mezzo già prodotto dall’investimento in questione, cifra derivante dalla somma delle commissioni d’uscita (cosiddette tunnel) previste da soli 4 fondi sui 18 usati e soltanto perché, per i 4 fondi in questione, non erano previste commissioni d’entrata; che il Cda presieduto da Carmelo Salvino (nominato illegittimamente dall’ex presidente Mario Oliverio e per questo a processo per abuso d’ufficio) non avesse alcuna oggettiva necessità di smobilizzare a gennaio 2016, ovvero 11 mesi prima della scadenza fissata al 31.12.2016, quelle risorse investite (causando il danno erariale) è dimostrato, ad abundantiam, dalla lettura del bilancio di Fincalabra 2017 che al 31.12.2016 fotografa una giacenza sui fondi di oltre 21 milioni di euro”. Mannarino ppi aggiunge che con riferimento “alla cosiddetta superficialità attribuitami alla guida di Fincalabra (traducibile, meglio ripeterlo, nell’aver prodotto un investimento di 1,5 milioni anziché di 2 milioni), coltivando il vizio della memoria, mi corre l’obbligo ricordare anche e soprattutto a quanti vorrebbero fare giornalismo d’inchiesta che, soltanto sotto e su iniziativa e diligenza del sottoscritto nella sua qualità di Presidente del CdA, dal 28.7.2014 al 7.12.2015, così come già formalizzato nella memoria acquisita dalla Procura della Corte dei Conti, tra le altre cose: sono emerse e sono state ripetutamente denunciate e confermate, senza alcun altro intervento da parte di nessuno degli organi coinvolti: perdite latenti e passività occulte non rilevate nei bilanci precedenti al 2014 (accantonamenti, insussistenze dell’attivo e svalutazioni), con responsabilità dei precedenti Cda e Collegio sindacale e per un importo complessivo di oltre 5,3 milioni di euro; responsabilità del precedente CdA in relazione ai danni economici riportati nel bilancio al 31.12.2014 (falsati valori dell’attivo e dei ricavi; elusioni degli obblighi previsto dal controllo analogo, etc); il disallineamento costante verificato sulla quasi totalità delle commesse; la totale erosione del capitale sociale versato, derivante da una perdita di esercizio di oltre 6,7 milioni di euro, formalizzata nel bilancio al 31.12.2014 sulla cui approvazione si sono scatenate pressioni di ogni tipo; l’impiego del capitale sociale interamente versato (pari a 23,7 milioni) e l’erosione di 8,7 milioni di euro, con i seguenti impieghi nel corso del tempo: circa 5 milioni di euro per acquisto immobili adibiti ad uffici, terreni etc; circa 3,5 milioni per acquisto partecipazioni; circa 6,5 milioni per altre lavori in corso, crediti, banche etc; la perdita economica e finanziaria derivante dalla mancata attuazione nei tempi previsti degli obblighi imposti dalla legge 24/2013 sul riordino di enti, aziende regionali etc con la costituzione della società Fincalabra Servizi, in deliberata violazione degli obblighi di legge”.
“Parallelamente a quest’attività di indagine, denuncia, riordino e trasparenza della finanziaria regionale, dal Cda presieduto dal sottoscritto – aggiunge Mannarino - sono state messe in campo le seguenti ulteriori attività: avvio delle commesse incagliate (Fondo Unico di Ingegneria Finanziaria/Fuif); riprogrammazione e avvio delle commesse già in portafoglio (Fondo Unico Occupazione e Crescita/Fuoc); programmazione e avvio di nuove commesse (Intrapresa); gestione delle risorse umane: portando il 21.11.2014 Fincalabra Spa ad una dotazione organica di personale dipendente a tempo indeterminato pari a 135 unità ed emanando una disposizione organizzativa per personale di staff e line che ha consentito una proceduralizzazione delle attività delle commesse e delle aree aziendali, in coerenza con i singoli piani approvati dai dipartimenti regionali; prodotto un risparmio di spesa di 120.000 euro anni riguardo ai soli contratti di locazione disdetti; razionalizzazione della gestione dei conti correnti bancari relativi ai Fondi in gestione; adeguamento alle previsioni normative; compartecipazione insieme ad altre 12 società finanziarie regionali dell’Associazione nazionale delle finanziarie regionali (Anfir), per perseguire diverse finalità, tra le quali, in particolare, la condivisione di buone pratiche e l’utilizzo di strumenti finanziari aggiuntivi, con sede nella Delegazione della Regione Calabria a Roma; revisione legale dei conti, convenzione quadro per disciplinare puntualmente le modalità di affidamento prioritario a Fincalabra delle attività connesse all’attuazione della programmazione regionale, un programma di animazione, sensibilizzazione e di comunicazione territoriale su tutto il territorio regionale che non ha avuto precedenti e – conclude l’ex presidente di Fincalabra - non ha avuto prosecuzioni, con la stipula di accordi quadro, convenzioni e protocolli volto all’accelerazione della spesa dei fondi comunitari e regionali, con il coinvolgimento diretto di Camere di Commercio, delle associazioni di categoria, degli ordini professionali, delle università e dei più importanti comuni della regione”.