Uil: inaccettabile rischio restituzione risorse della Ue
Per Santo Biondo, segretario generale della Uil calabrese ed il segretaro generale della Uilp Calabria Francesco De Biase "il paventato rischio di restituzione all’Europa dei finanziamenti del Fondo sociale di coesione è inaccettabile. Se questi fondi non dovessero trasformarsi in opere concrete si realizzerebbe una doppia contraddizione, in quanto quella coesione tanto ricercata non verrebbe realizzata tanto nei fatti quanto nelle parole".
Per i due dirigenti sindacali "mettendo da parte le polemiche sterili, che non ci sono mai appartenute, crediamo sia determinante trovare i corretti giusti e applicarli tempestivamente per rendere alla Calabria il giusto servizio".
Biondo e De Biase si dicono convvinti che "piuttosto di non spenderli e, nella peggiore delle ipotesi, restituirli all’Europa, per mettere a frutto questi fondi la Regione debba dare corpo, coinvolgendo le parti sociali e le amministrazioni comunali calabresi, un piano per il rilancio dell’occupazione e il potenziamento del welfare fondato su due punti: l’incentivo all’occupazione di qualità e il potenziamento della legge sulla non autosufficienza. Partiamo dal lavoro.
I dati occupazionali relegano la Calabria agli ultimi posti, fra le regioni italiane e non solo, per percentuale di donne, uomini e giovani attivi. Un dato, purtroppo, drammaticamente accentuato dalle ricadute economiche e sociali della pandemia da Covid-19.
Per l’Eurostat - continua la nota - in Calabria lavorano solo quattro giovani su dieci, facendo registrare uno dei tassi di disoccupazione più alti che si è attestato al 37%. Peggio di noi fanno la Sicilia, la Campania, la regione spagnola di Ceuta (56%), le regioni greche della Macedonia orientale, Tracia (45%) e Macedonia occidentale (42%) e ancora la spagnola Melilla (42%)".
"Questi dati, con la loro triste oggettività - sostengono i due sindacalisti della Uil - ci dicono che non c'è più tempo da perdere, che la Calabria - in tema di politiche del lavoro - deve voltare pagina e ricercare soluzioni efficaci. Siamovconvinti, infine, che vada prevista la partecipazione dellevorganizzazioni sindacali e associazioni sociali nei processi divgovernance a tutti i livelli del sistema di assistenza per la non autosufficienza".