Sostenibilità energetica ed ambientale: approvato il Deasp dei Porti dello Stretto
Il sistema portuale dello Stretto si è dotato del Deasp, il Documento di pianificazione energetica ed ambientale, strumento che contiene le strategie e le iniziative di breve e medio-lungo termine dell'Ente in materia di sostenibilità energetica ed ambientale in coerenza con le politiche nazionali ed europee in materia di riduzione delle emissioni di CO2.
L’importante documento è stato redatto da un partenariato tecnico-scientifico qualificato composto, oltre che dai tecnici dell'AdSP, dal Diceam, Dipartimento di Ingegneria dell'Università Mediterranea di Reggio Calabria, che ne ha coordinato i lavori, dal Cnr Itae di Messina e dall’Enea di Palermo.
Per la parte relativa ai porti siciliani il gruppo di lavoro si è avvalso anche della collaborazione degli esperti di Rina Consulting e di Sinloc grazie ad un finanziamento ottenuto dall'Autorità da parte di Nesoi, piattaforma finanziata da fondi dell’Unione Europea nell’ambito del programma Horizon 2020 con l’obiettivo di sostenere gli Enti Locali delle isole europee nell’avvio di iniziative di transizione energetica.
Il Deasp indirizzerà da ora in poi le scelte energetico-ambientali dell'AdSP verso la realizzazione tra Calabria e Sicilia di un polo di porti sostenibili, con autosufficienza energetica, resilienti e a basse emissioni di gas serra e di Co2 (meno 15% nel medio periodo) a vantaggio della salute e del benessere dei lavoratori e della popolazione.
Nelle aree portuali è previsto lo sviluppo di servizi innovativi dai bassi impatti ambientali con una riduzione dei costi di gestione e con l’obiettivo finale di far crescere la produzione di energia da fonti rinnovabili e la creazione di una comunità energetica dell’Area dello Stretto che coinvolga anche soggetti privati dei territori confinanti con i porti.
Le strategie proposte dal Deasp si concentrano sulla riduzione dei consumi grazie all’efficientamento energetico di edifici e infrastrutture portuali, sull’incentivazione dell’uso di nuove fonti energetiche, sulla gestione integrata dei porti sia sotto l’aspetto energetico che ambientale e su una realizzazione di nuove infrastrutture che siano poco impattanti, sostenibili e resilienti.
Le azioni previste sono numerose e diversificate e vanno dalla diffusione dell’alimentazione a Gnl delle navi e dei veicoli all’elettrificazione delle banchine (cold ironing), dall’installazione di impianti fotovoltaici sui tetti degli edifici alla sperimentazione della produzione di energia da correnti marine, fino ad un’introduzione graduale dell’uso dell’idrogeno su navi e veicoli.
Su questo ultimo settore l’Autorità si porrà a supporto di tutte le iniziative pubbliche e private che saranno attivate sul territorio e che vorranno utilizzare i porti come luoghi di sperimentazione e prototipizzazione di nuove soluzioni.
“I porti, secondo la nostra visione, dovranno diventare anche delle Comunità Energetiche Rinnovabili, ecosistemi in cui l’energia sarà prodotta, accumulata, distribuita e utilizzata in maniera sostenibile ed efficiente. La mobilità delle persone e il trasporto delle merci e dei mezzi dovranno essere gestiti attraverso l’impiego delle più moderne tecnologie energetiche ed informatiche affinché l’aumento della qualità dei servizi e lo sviluppo delle infrastrutture non siano disgiunti dal rispetto dell’ambiente e dalla riduzione di produzione di Co2” afferma il Presidente Mega.
Il Presidente ha poi delineato quali saranno i passaggi futuri per la sua attuazione: “Come tutti gli strumenti di programmazione, anche il Deasp è formato soprattutto per delineare una strategia. Ora occorrerà valutare azione per azione come poter meglio procedere anche con il coinvolgimento degli operatori portuali e delle aziende del settore per cercare di raggiungere quanto prima gli obiettivi prefissati. Sono traguardi molto sfidanti quelli che ci siamo posti ma su tutti quello a cui tengo di più è cercare di far passare dalla fase di sperimentazione a quella di produzione la generazione di energia elettrica dalle correnti marine. Lo Stretto di Messina, con le sue correnti che sono le più costanti e quelle con maggiori intensità nel Mediterraneo, ha la possibilità di diventare un luogo di produzione di grandi quantità di energia elettrica da fonti rinnovabili che potranno essere messe a disposizione non solo dei porti ma anche dei territori per trainare un nuovo percorso di sviluppo che sia veramente sostenibile e ad alta resilienza”.