Le sofferenze del non poter essere madre, le racconta La Rosa in “Avrà gli occhi come il Mare”
La figura della donna ancora oggi, nei paesi occidentali, è spesso associata alla cura della casa e soprattutto alla maternità. Si fatica ancora a considerare la donna nella sua integrità e nella possibilità di non avere figli.
Il non essere madre viene visto come qualcosa di screditante e quasi motivo di vergogna che porta molte donne ad assumere comportamenti schivi ed ancor peggio asociali dietro ai quali spesso si cela la sofferenza.
Molte donne che non riescono ad avere figli si sentono diverse e incomprese nel loro dolore. Spesso vengono ferite da domande e consigli inopportuni. Desiderare un figlio e non riuscire ad averlo può diventare molto penoso.
Se all’inizio si vive l’attesa nel totale entusiasmo, nel continuo “progettare”, sognando i tratti somatici del futuro nascituro, fantasticando sul momento dell’annuncio all’universo intero del lieto evento ed ancora fermandosi davanti alle vetrine dei negozi pre - maman pregustando il piacere di varcarne a pieno titolo la soglia... Il giorno dopo l’incubo incombe.
Capita di ritrovarsi dinnanzi il proprio dottore che, con occhi visibilmente tristi, annuncia il drammatico esito: “Aborto spontaneo… Mi spiace…”. Inerme e spiazzata da tutto ciò, un mese dopo l’altro, l’euforia si spegne e si affacciano preoccupazioni e dubbi: “Perché a me no? Cos’ho che non va?”.
Esperienza e sconforto che ha ben vissuto e descritto la scrittrice Antonella La Rosa nel suo romanzo autobiografico “Avrà gli occhi come il Mare” edito dalla Casa Editrice “Pellegrini” che sarà presentato il 22 novembre alle 18 presso la suggestiva “Sala Concerti” del Comune di Catanzaro.
Nel corso della presentazione - curata e moderata da Lia Calabria - presenzieranno l’Assessore al Turismo e Marketing Territoriale Antonio Borrelli e le specialiste del settore le quali: Maria Assunta Caligiuri, Presidente dell’Ordine delle Ostetriche di Catanzaro, Crotone e Vibo; Domenica Mignuoli, Presidente dell’Associazione “Dall’Ostetrica”; Licia Aquino, Presidente dell’Associazione “Acquamarina”; e Santina Procopio, Vice Presidente dell’Associazione “Dall’ostetrica” che leggerà alcuni brani tratti dal romanzo “Avrà gli occhi come il Mare”. La serata sarà allietata dalla dolce musica a cura di Gilberto Scorza.
Tutte personalità di rilievo che analizzeranno il travagliato percorso di dolore e di speranza intrapreso dalla protagonista del romanzo.
Ines è una donna caparbia pronta a tutto pur di diventare mamma. Ella con tutte le sue forze supererà le dolorose ripercussioni fisiche causate dai trattamenti ginecologici necessari e quelle psicologiche legate ai vari fallimenti.
Non poter generare dei figli, purtroppo, può far sentire una donna diversa. Malgrado i cambiamenti sociali, tuttora il ruolo di madre è quello considerato naturale e principale per una donna.
Non essere madre, per scelta o per impossibilità, si scontra con lo stereotipo per cui ogni donna dev'essere necessariamente desiderosa di diventare mamma.
La società di oggi dovrebbe muoversi nella comprensione di questo dolore, modificare l’ideologia di donna e di coppia, che ha natura e valore in sé, indipendentemente dalla possibilità di diventare madre o padre.
Questo perché se già è complicato e doloroso accettare l’impossibilità di essere genitore e per le donne di avere una gravidanza, è altrettanto faticoso “scontrarsi” con stereotipi e tabù radicati nella mentalità culturale.
Tuttavia, tanti sono ancora i passi da fare e i tabù da superare. Uno di questi, appunto, è quello che associa la figura femminile alla maternità come se fosse un assioma, qualcosa di assodato e non modificabile.
Questo è sicuramente un retaggio culturale da “sconfinare” in quanto la donna è prima una persona con abilità, qualità, competenze lavorative e personali e poi madre.