Calabria: incidenti stradali su del 24%, qui si muore due volte di più che nel resto d’Italia
Nel 2021, in Calabria, si sono verificati 2.587 incidenti stradali che hanno causato la morte di 85 persone e il ferimento di altre 4.029. Un anno, quello scorso, caratterizzato dalla ripresa graduale delle attività e del traffico stradale ma che ha risentito ancora di periodi di lockdown leggeri, attuati durante i dodici mesi e diversificati sul territorio.
Rispetto al 2020, dunque, aumentano gli incidenti (+24,4%), le vittime della strada (+39,3%) e i feriti (+23,4%) in linea a quanto registrato a livello nazionale ad eccezione delle vittime che aumentano circa il doppio di quanto avviene a livello nazionale (+28,4% per gli incidenti, +20,0% per le vittime e +28,6% per i feriti).
Questi i dati che emergono dal focus statistico realizzato e pubblicato oggi dall'Istat (QUI) con i numeri e le cifre relativa a tutti i dodici mesi dell'anno scorso.
GLI OBIETTIVI EUROPEI
Tornando all'analisi, i Programmi d’azione europei per la sicurezza stradale, riferiti ai decenni 2001-2010 e 2011-2020, impegnano i Paesi membri a conseguire il dimezzamento dei morti per incidente stradale.
Per il nuovo decennio di iniziative 2021-2030, gli obiettivi europei sulla sicurezza stradale prevedono l’ulteriore dimezzamento del numero di vittime e di feriti gravi entro il 2030 rispetto all’anno di benchmark (fissato nel 2019) e il monitoraggio di specifici indicatori di prestazione, Key Performance Indicators (sui temi: infrastrutture, veicoli, infrastrutture stradali, assistenza post-incidente), che l’Italia si prepara a fornire.
Nel periodo 2001-2010 le vittime della strada si sono ridotte in Calabria del 20,2%, meno della media nazionale
(-42,0%); fra il 2010 e il 2021 si registrano variazioni, rispettivamente di -38,4% e -30,1%.
Nello stesso periodo l’indice di mortalità sul territorio regionale si riduce da 4,1 a 3,3 deceduti ogni 100 incidenti mentre a livello nazionale non subisce variazioni (1,9 decessi ogni 100 incidenti) (Tavola in allegato).
Nel 2021 diminuisce in Calabria l’incidenza degli utenti vulnerabili per età (bambini, giovani e anziani), periti in incidente stradale, attestandosi su un valore inferiore alla media Italia (38,8% contro 43,9%).
Guardando invece agli utenti vulnerabili secondo il ruolo che essi hanno avuto nell’incidente (conducenti/passeggeri di veicoli a due ruote e pedoni) il loro peso relativo (sul totale dei deceduti) misurato nella regione è inferiore nel 2021 a quello nazionale (38,8% contro 50,9%).
Sempre tra 2010 e 2021 l’incidenza di pedoni deceduti è leggermente aumentata in Calabria da 10,1% a 10,6% mentre nel resto del Paese è aumentata da 15,1% a 16,4% (Figura 1).
I COSTI SOCIALI
Nel 2021 il costo dell’incidentalità stradale con lesioni alle persone è stimato in 16 miliardi e 400 milioni di euro per l’intero territorio nazionale (277 euro pro capite) e in oltre 250 milioni di euro (133,8 euro pro capite) per la Calabria; la regione incide per il 2,2% sul totale nazionale.
IL RISCHIO DI INCIDENTE
Tra il 2020 e il 2021 l’indice di lesività diminuisce da 157,0 a 155,7; aumentano, invece, sia l’indice di mortalità, che passa da 2,9 a 3,3 decessi ogni 100 incidenti, che quello di gravità (misurato dal rapporto tra il numero dei decessi e la somma di decessi e feriti moltiplicato 100), che sale da 1,8 a 2,1.
L’incidentalità aumenta sull’A2 Sa-RC (155 incidenti, 4 morti e 243 feriti) e lungo la costa: si confermano le criticità della SS106 ionica, lungo la quale si registra il maggior numero di incidenti (236, 18 decessi e 437 feriti), e della strada SS18 tirrenica (106 incidenti, 6 decessi e 205 feriti); nelle zone interne rimane alto l’indice di mortalità lungo la SS280 dei Due mari e la SS283 delle Terme Luigiane che registrano un indice di mortalità pari a 20. La SS682
Nel 2021 il maggior numero di incidenti (1.516, il 58,6% del totale) si è verificato sulle strade urbane, provocando 31 morti (36,5% del totale) e 2.211 feriti (54,9%).
Rispetto all’anno precedente i sinistri aumentano su tutte le categorie di strada ma l’incremento maggiore si verifica sulle autostrade (+49%) seguite dalle altre strade (+31,9%) e dalle strade urbane (+17,9%).
Gli incidenti più gravi avvengono sulle strade extraurbane (5,7 decessi ogni 100 incidenti) e sulle autostrade (2,3 decessi ogni 100 incidenti).
Sulle strade urbane il 49,5% dei sinistri stradali si verifica su rettilineo, percentuale che sale al 58,0% sulle strade extraurbane. In ambito urbano gli incidenti che avvengono nei pressi di un incrocio rappresentano il 30,5 del totale, seguono quelli che si verificano in prossimità di una curva (8,2%) e di una intersezione (7,4%).
Lungo le strade extraurbane il 25,6% degli incidenti avviene in curva, il 6,4% nei pressi di un incrocio e il 3,8% nei pressi di un’intersezione (Figura 4 e Cartogrammi in allegato).
I MESI E LE ORE PIÙ A RISCHIO
Le misure di contenimento adottate per contrastare la pandemia e i periodi di lockdown attuati nei primi mesi dell’anno hanno influito sulla distribuzione temporale degli incidenti stradali sull’intero territorio nazionale.
Nel periodo gennaio-aprile si sono registrati in Calabria 642 incidenti (24,8% del totale) mentre tra maggio e settembre, in coincidenza della riapertura di gran parte delle attività e del periodo di maggiore mobilità per vacanze, se ne contano 1.304 (il 50,4% di quelli avvenuti durante l’anno) in cui hanno subito lesioni 2.013 persone (50,0%) e 60 sono decedute (70,6%).
LE AREE URBANE, INTERMEDIE E PERIFERICHE
In Calabria il 44,1% degli incidenti stradali è concentrato nei Poli urbani; considerando anche le Aree di cintura, che comprendono i comuni più prossimi ai Poli, si arriva al 67,1% del totale.
Nei comuni delle Aree interne, caratterizzate da distanze superiori dai Poli urbani, gli incidenti rappresentano il 32,9% del totale regionale.
Il numero delle vittime aumenta rispetto al 2020 sia nel totale dei Centri (+36,4%) che nelle Aree Interne (+46,9%) (Prospetto 2).
Gli indicatori statistici di mortalità (3,3 decessi ogni 100 incidenti) e gravità (2,1 morti ogni 100 morti e feriti) sono aumentati rispetto al 2020 ma migliorano rispetto al 2019 (3,8 decessi ogni 100 incidenti e 2,2 morti ogni 100 morti e feriti). Nelle Aree interne i valori di entrambi gli indicatori (rispettivamente 4,7 e 2,8) evidenziano il permanere di una situazione critica.
I COMPORTAMENTI A RISCHIO E LE PERSONE COINVOLTE
La maggior parte degli incidenti stradali avviene tra due o più veicoli (70,8%); la tipologia di incidente più diffusa è lo scontro frontale-laterale (841 casi, 21 vittime e 1.410 feriti), seguita dal tamponamento (480 casi, 5 decessi e 862 persone ferite).
La tipologia più pericolosa è lo scontro frontale (11,2 decessi ogni 100 incidenti), seguono la fuoriuscita (6,3 decessi ogni 100 incidenti) e la fuoriuscita (6,3 decessi ogni 100 incidenti). Gli incidenti a veicoli isolati risultano più rischiosi, con una media di 5 morti ogni 100 incidenti, rispetto a quelli che vedono coinvolti più veicoli (2,6 decessi).
Nell’ambito dei comportamenti errati di guida, la velocità troppo elevata, il mancato rispetto delle regole di precedenza e la guida distratta e sono le prime tre cause di incidente (escludendo il gruppo residuale delle cause di natura imprecisata).
I tre gruppi costituiscono complessivamente il 39,7% dei casi. Considerando solo le strade extraurbane, la velocità troppo elevata incide da sola per il 22,4% e la guida distratta per il 12,9%.
Il tasso di mortalità standardizzato è più alto per la classe di età 15-29 anni (7,1 per 100mila abitanti) e per quella 45-64 anni (5,0 per 100mila abitanti).
I conducenti dei veicoli coinvolti rappresentano il 71,8% delle vittime e il 66,2% dei feriti in incidenti stradali, le persone trasportate il 17,6% dei morti e il 28,3% dei feriti, i pedoni il 10,6% dei deceduti e il 5,5% dei feriti.
Il 33,3% dei pedoni rimasti vittima di incidente stradale appartiene alla classe di 65 anni e oltre mentre il 63,4% dei pedoni feriti ha più di 44 anni. Il tasso di lesività standardizzato è pari a 457,7 per la classe di età 15-29 anni, a 276,4 per quella 30-44 anni.