Non l’aiuta a macellare il maiale, scatta l’ennesima furia contro la compagna
Maltrattamenti contro familiari e conviventi, violenza sessuale, lesione personale e rapina: sono le accuse con cui i carabinieri hanno arrestato un 54enne di Torano Castello, nel cosentino, al termine delle investigazioni che sono partite dopo una richiesta di aiuto da parte della compagna che ha denunciato un ultimo episodio di aggressione dopo essere riuscita a fuggire e a trovare riparo da dei vicini di casa.
Da quanto riferito dai militari, la lite tra due sarebbe scaturita dal fatto che l’uomo, impegnato nella macellazione del maiale, non avrebbe ricevuto l’aiuto della donna, impossibilitata poiché reduce da un recente intervento chirurgico cui si era sottoposta a novembre scorso per la rimozione di un’ernia del disco.
Dunque, per questo motivo, rientrato a casa, il 54enne si sarebbe scagliato contro la vittima afferrandola per la maglia e scaraventandola contro la stufa, colpendola ripetutamente a pugni sul naso e alla testa tanto da farle saltare gli occhiali e la protesi dentale, e minacciandola con il coltello usato per la macellazione del maiale. Inoltre le avrebbe sequestrati il telefono per evitare che chiamasse aiuto.
Tuttavia la donna è riuscita a scappare e a raggiungere l’abitazione dei vicini chiamando da lì i Carabinieri che intervenuti immediatamente hanno chiamato i sanitari del 118 che l’hanno accompagnata al Pronto Soccorso dell’Ospedale di Castrovillari.
Le indagini che sono partite da quell’episodio, hanno consentito ai militari di ricostruire quello che gli stessi hanno definito come uno “stato di sofferenza morale e psichica cui era sottoposta la donna” che avrebbe subito i maltrattamenti dal 2020 da parte di un compagno dagli atteggiamenti di sopraffazione “sistematica tale da rendere particolarmente dolorosa la stessa convivenza”.
La tesi è che alla compagna avrebbe difatti impedito di frequentare la scuola di ballo e gli amici, persino di vedere la figlia, cosa che doveva avvenire solo alla sua presenza; l’avrebbe poi costretta a consegnargli il denaro che lei percepiva come reddito di cittadinanza e pensione di invalidità.
Secondo i militari, numerosi poi gli episodi di vessazioni e minacce di morte per cui le diceva che l’avrebbe “ammazzata e nascosta sotto la paglia”, costringendola anche a subire rapporti sessuali contro la sua volontà nonostante non potesse averne, soprattutto nell’ultimo periodo, a causa dell’intervento sanitario subito.
La donna è stata messa in contatto con i centri antiviolenza mentre l’arrestato, su disposizione dell’Autorità Giudiziaria, è stato sottoposto ai domiciliari in un’altra abitazione.