Di Giacomo (Spp): “duplice tentativo evasione Locri cartina tornasole sfascio sistema penitenziario”
“Il duplice tentativo di evasione dal carcere di Locri dello stesso detenuto, con modalità e sistemi diversi, nel giro di meno di 24 ore, non è solo un ‘record’ di tentativo di fuga da un istituto penitenziario italiano. È la ‘cartina al tornasole’ della carenza di personale - a Locri una ventina di unità in meno - nelle carceri che soffrono del fenomeno diffuso di sovraffollamento e di problematiche infrastrutturali di sicurezza”.
Così Aldo Di Giacomo, segretario generale del S.PP., il Sindacato Polizia Penitenziario, per il quale “altri elementi non certo secondari sono la presenza a Locri di un direttore reggente, vale a dire che deve dividersi nell’incarico con altri istituti, e l’assenza di comandante del Corpo.”
“Una situazione - prosegue - in verità molto diffusa nelle carceri italiane. Il duplice tentativo di evasione è stato sventato per la pronta reazione degli agenti (proprio come è avvenuto nelle ultime ore in altre due carceri, Pesaro e Roma) ma ci chiediamo cosa sarebbe accaduto se il detenuto fosse evaso?”
“La responsabilità (come sta accadendo con l’evasione eccellente del boss pugliese a Nuoro) – aggiunge Di Giacomo – sarebbe ricaduta tutta sul personale. E al massimo con l’allontanamento del direttore, cosa avvenuta a Nuoro ma impossibile a Locri. Nessuno si chiede quali sono invece le responsabilità del DAP e cosa ha fatto in tutti questi anni l’Amministrazione Penitenziaria per sanare la storica carenza di organici e di direttori e comandanti, figure fondamentali per gestire gli istituti e garantire sicurezza”.
Per il dirigente sindacale “anche da Locri viene fuori lo ‘sfascio’del sistema penitenziario che ricade interamente sulle spalle del personale già duramente provato da turni di lavoro stressanti e da una condizione di lavoro segnata da continue aggressioni e isolamento dagli interessi della politica”, conclude.