Turismi, Gratteri: “io agricoltore infiltrato in magistratura, Calabria vince col bio”
“La Calabria può e deve riposizionarsi e competere finalmente su scala nazionale ed internazionale soltanto investendo in due precise direzioni: da una parte, con l’agricoltura biologica e quindi con la qualità dell’esperienza agroalimentare ed enogastronomica sulla quale siamo difficilmente imitabili; dall’altra, trasformando in valore fruibile ed economicamente redditizio l’importante patrimonio diffuso di beni culturali, architettonici, archeologici, identitari e distintivi che questa terra eredita ma che molto spesso sono abbandonati, sconosciuti o, peggio, imbruttiti dai pessimi restauri intervenuti”.
“Questa è la strada, altrimenti non si cresce. Cosa serve per far fare questo giro di boa alla capacità naturale di promuoversi diversamente ad un turismo più intelligente? Di sicuro non servono ben tre Facoltà di Giurisprudenza che sfornano soltanto patenti mensili di emigrazione di cervelli e reddito altrove. Serve semmai qui una Facoltà di Turismo in cui insegnare ai nostri giovani aspiranti imprenditori non a chiudere battenti a fine agosto, ma la professione dell’accoglienza 365 giorni l’anno, valorizzando strategicamente la propria identità”.
“Perché è soltanto così e non con i prezzi che ci si può distinguere, né sprecando risorse pubbliche senza alcuna misurazione in costosissime iniziative spot o di solo intrattenimento. Lo dico da esperto agricoltore infiltrato in magistratura: non possiamo non fare agricoltura biologica così come non possiamo non rispettare i cicli della natura non frenando l’invecchiamento del Pianeta, perché sarebbe come non rispettare l’altro. Ed in questa direzione in Calabria c’è ancora molto, ma molto da fare, non siamo neppure a metà del percorso”.
È diventata una vera e propria Lectio Magistralis sul Turismo e sullo Sviluppo eco-sostenibile quella interpretata, come al solito senza peli sulla lingua e con le rotture epistemologiche proprie del suo linguaggio diretto, dal neo Procuratore di Napoli Nicola Gratteri, rispondendo alle sollecitazioni ed alle provocazioni di Lenin Montesanto nel corso dell’intervista pubblica ospitata nei giorni scorsi ad Altomonte nell’ambito della Gran Festa del Pane promossa dall’Amministrazione Comunale insieme all’Agrichef Enzo Barbieri.
Ed insieme a quest’ultimo, in un traboccante Salone Razetti nel Convento Domenicano, sono intervenuti anche il Vescovo della diocesi di Cassano allo Ionio Francesco Savino, Don Francesco Faillace, Responsabile dei Cappellani delle Case circondariali della Calabria, ed il Sindaco Giampiero Coppola, alla presenza tra i numerosi ospiti del Prefetto di Cosenza Vittoria Ciaramella.
PUBBLICA AMMINISTRAZIONE OSTAGGIO DI ANALFABETI
“Purtroppo – è stato questo il ragionamento proseguito dal Procuratore incalzato da Montesanto che ha ricordato contenuti e temi rilanciati proprio con la partecipazione pionieristica 16 anni fa dello stesso Gratteri ai Caffè Filosofici itineranti di Otto Torri sullo Jonio – questa visione, questa prospettiva e questa capacità di programmazione, anche ma non soltanto nel turismo, è spesso assente perché nella pubblica amministrazione si annida tantissimo analfabetismo che la impantana”.
“Come arginare la fuga dei cervelli? Serve in Calabria sicuramente maggiore offerta formativa – ha sottolineato Gratteri – altrimenti i laureati di questa terra non si inseriranno mai ed al loro posto prevarranno sempre figli della ‘ndrangheta, della massoneria deviata o del malaffare. I decenni passati non sono trascorsi invano”.
“La Calabria – ha scandito – è cambiata molto e sempre per restare nel campo dello sviluppo agricolo è nata una filiera della trasformazione agricola prima del tutto assente. Resta forse la rabbia perché si poteva fare di più. Tuttavia abbiamo liberato tanti spazi e non basta – ha ribadito più volte il Procuratore parlando ai giovani – essere solo cittadini onesti, bisogna occupare e saper occupare quegli spazi”.
IL PROCURATORE INFORNA I PANI DELLA LEGALITÀ
Prima dell’intervista che per oltre un’ora ha tenuto inchiodato il pubblico seduto ed in piedi, accolto da una partecipazione straordinaria e da numerose scuole in Piazza Tommaso Campanella ai piedi della Chiesa di Santa Maria della Consolazione, evento clou dell’intera tre giorni dedicata al pane il Procuratore Gratteri è stato accompagnato nei vicoli del borgo di Altomonte dal Sindaco Coppola e da Barbieri ad impastare e ad infornare i Pani della Legalità insieme ad un gruppo di ristretti della Casa Circondariale di Castrovillari, in collaborazione con gli allievi dell’Istituto Superiore Filangieri di Trebisacce.
“Anche io all’età di 6 anni - ha ricordato poi il Procuratore nel corso della sua conversazione con Lenin Montesanto, elogiando l’iniziativa dei Pani della Legalità e ringraziando Barbieri per lo speciale invito – impastavo con i miei e ricordo benissimo sottolineato, invitando a riflettere su questa chiave di lettura di quella che è la vera emergenza culturale, pedagogica, sanitaria ed economica delle nostre società occidentali che quel pane, che mangiavamo anche con la muffa, durava quasi un mese, mentre i panini di oggi, dopo 24 ore, sono altra cosa”.