Ponte sullo Stretto, per il Pd reggino “i soldi non ci sono”
"Salvini parla di un suo successo personale nella Legge di Bilancio e di copertura totale per il finanziamento del Ponte sullo Stretto ma è tutto un bluff. I dodici miliardi strombazzati non ci sono!". Inizia così una nota congiunta firmata da Enzo Musolino ed Antonio Morabito, rispettivamente segretari delle sezioni di Villa San Giovanni e di Reggio Calabria.
"Nella Legge di Bilancio ne è prevista solo l'evocazione: in un orizzonte pluriennale, fino al 2038, questi numeri (non soldi reali) sono spalmati senza colpo ferire. C'e', forse, mezzo miliardo di euro per il 2024, buono per realizzare ecomostri vari, varianti ferroviarie preliminari, monconi di ponte in attesa di fondi veri" prosegue la nota. "In sintesi: l'incubo incompiute è servito! I territori di Villa e di Messina subiranno uno sfregio ambientale senza alcuna garanzia sul completamento dell'opera".
"Salvini, infatti, lo dice tra le righe: i soldi veri, dopo la dilapidazione dei primi spiccioli, li vuole dalla Banca Europea di Investimento, con la quale prevede di intavolare una trattativa. La BEI, però, si è già pronunciata con la vice presidente Gelsomina Vigliotti: prima di qualsiasi ragionamento serio preliminare occorre la valutazione della compatibilità' ambientale dell'Opera (che non c'é)" proseguono i dem. "E qui casca l'asino! È pronta, forse, qualche altra leggina per fare scomparire - oltre al dibattito pubblico - anche la Valutazione di Impatto Ambientale?".
"Con tutti questi giochetti mediatici, la Società Stretto di Messina si presenterà ai comuni di Villa e di Messina dicendo di avere ottemperato alla promessa di dare inizio ai cantieri solo dopo il finanziamento totale dell'Opera. Ma i soldi dove sono? È tutta una finzione" affermano in conclusione. "A questi importa solo cominciare per esigenze elettorali legate alle prossime elezioni europee, gli servono la prima pietra, la movimentazione terra, gli espropri e le immissioni in possesso, gli enormi disagi per Villa da sacrificare sui tavoli politici dell'estrema destra continentale".