Jazz. Torna la rassegna dedicata a Luca Flores, domani la presentazione all’Ubik

Cosenza Tempo Libero
Luca Flores

Con una presentazione che si terrà alla Libreria Ubik di Cosenza, domani, domenica 12 novembre alla 18, si apre la rassegna di concerti dedicata a Luca Flores, grande pianista jazz italiano prematuramente scomparso.

L’incontro, introdotto da Nicola Lio, prevede le incursioni musicali di Gaetano Partipilo, sassofonista pugliese che, dopo il diploma, ha iniziato un’intensa attività live, suonando tra l’altro con Mark Murphy, Tony Scott, Enrico Rava e Rossana Casale.

Dal 1996 al 1999 frequenta alcuni corsi di alta qualificazione professionale a Siena dove si esibisce e studia con Mario Raja, Furio Di Castri, Ettore Fioravanti, Gianluigi Trovesi e Paolo Fresu.

Tra ottobre e dicembre 1999 Gaetano si trasferisce a New York, dove conosce alcuni importanti musicisti della scena locale. Dal 2013 è docente di Sassofono Jazz presso il Conservatorio di musica di Foggia e dal 2019 è docente di Sassofono presso la Siena Jazz University.

Durante il talk, Carlo Fanelli dialogherà col discografico Marco Valente (Auand Record) sulla vicenda umana, musicale e discografica di cui è protagonista Flores. Nello stesso tempo verrà presentata la due giorni di concerti ad esso ispirati che si terranno al Teatro Comunale di Mendicino il 25 e 26 novembre che muove da una preziosa sinergia con la compagnia “Porta cenere” che ha la direzione artistica del teatro.

Luca Flores nasce a Palermo il 20 ottobre 1956, dall’età di cinque anni inizia a studiare pianoforte, diplomandosi con 10 e lode nel 1981, al Conservatorio Luigi Cherubini. Incontra il jazz nei primi anni Settanta frequentando i circoli fiorentini dove si confronta con la nascente comunità di jazzisti italiani. Nel 1987 lo travolge la malattia mentale il cui gorgo lo avvolgerà sino a condurlo al suicidio il 29 marzo 1995 nella sua casa di Montevarchi.

Nello spazio, intenso e sofferto della sua esistenza, il pianista palermitano si rende protagonista di un pianismo raffinato e intenso che lo porta a collaborare con importanti esponenti del jazz internazionale. Ne è prova il cd postumo Innocence, pubblicato dalla Auand Records, uno splendido piano solo che Flores aveva registrato nel 1994-’95 e che vede la luce nel 2018 per l’etichetta pugliese, con la produzione di Paolo Flores, il mastering di Alessandro Galati e la produzione esecutiva di Marco Valente.

L’Omaggio a Luca Flores vedrà la partecipazione di Alessandro Lanzoni (piano) e Alessandro Presti (tromba), al Teatro Comunale di Mendicino, sabato 25 novembre con inizio alle 21.

Lanzoni che sarà protagonista, in piano solo, del secondo concerto della rassegna, domenica 26 novembre alle ore 18, si è affermato molto presto in veste di leader e vanta una significativa esperienza internazionale in Europa, America Latina, Israele e Stati Uniti, dove ha ricevuto recensioni lusinghiere e insolite per un musicista straniero.

La sua formazione è frutto di un percorso intenso, sviluppato in due direzioni: gli studi classici, culminati col Diploma di Pianoforte conseguito nel 2012 col massimo dei voti, Lode e Menzione d’onore presso il Conservatorio Cherubini di Firenze e l’approfondimento del linguaggio jazzistico. le maggiori riviste specializzate gli hanno dedicato diversi articoli e la sua attività è seguita con attenzione dai media: frequenti le sue partecipazioni a trasmissioni radiofoniche Rai. Alessandro Presti, classe 1988, trombettista, musicista siciliano, compositore.

È un artista di ampio respiro che scrive brani ariosi e avvincenti. L’amore per la tromba ha avuto inizio fin dalla più tenera età. Compie studi in Jazz partecipando ai seminari estivi di “Siena in Jazz”, cui segue, nel 2014 il secondo posto al Massimo Urbani, durante il quale vince anche il premio della critica e quello del pubblico. Contemporaneamente entra a far parte del quartetto italiano di Eddie Gomez, contrabbassista made in Usa. Quindi, diventa membro del quartetto di Roberto Gatto e, poi, del nonetto di Francesco Cafiso.

L’Omaggio a Luca Flores vuole essere un appassionato ritratto di un memorabile pianista e compositore, tra i più interessanti della scena jazzistica italiana che ancora oggi appassiona per la sua musica e la drammatica vicenda personale".