Il Parco dell’Aspromonte festeggia i suoi 30 anni con un calendario d’eccezione
Un grande lavoro per dare ai cittadini le giuste informazioni e le immagini di un calendario che vuole celebrare 30 anni di tutela e valorizzazione della Natura.
È il calendario 2024 del Parco Nazionale dell’Aspromonte che quest’anno segna un’edizione speciale: celebra i primi trent’anni della struttura, un percorso importante fatto di un incessante lavoro in termini di conservazione: specie animali localmente estinte e reintrodotte come il capriolo, che ha trovato in Aspromonte un contesto naturale favorevole e oggi vanta una popolazione consolidata.
Altre specie, come il nibbio reale, sono tornate a farsi ammirare nell’area protetta grazie ad un progetto LIFE tutt’ora in atto; un numero elevatissimo di specie floristiche e faunistiche che contribuiscono a creare una biodiversità straordinaria con pochi eguali in Italia.
È per questo che le immagini scelte per impreziosire l’edizione celebrativa di quest’anno non potevano che essere dedicate a piante e animali del Parco, immortalati dalla consueta maestria di fotografi naturalisti che nel Parco trovano soggetti unici per le loro foto.
L’Aspromonte, dal greco “aspròs”: il “Monte bianco” del Mediterraneo, dall’alto dei suoi circa 2000 metri di altezza, punta eccellente dell’omonimo Parco Nazionale, è segno non di placidità ma di asprezza delle sue rocce granitico-cristalline: un irresistibile scenario dinamico e accidentato originato da circa 2,5 milioni di anni e tutt'ora in corso da sollevamenti tettonici, dopo una lunga migrazione dalle Alpi iniziata circa 60 milioni fa.
Un Parco che festeggia il 30° anniversario dedicato alla tutela della biodiversità, con una flora composta da circa 1.500 specie, di cui 23 esclusive, ed una straordinaria ricchezza faunistica, con 257 specie di uccelli, di cui 39 inserite nell’Allegato I della Direttiva Uccelli ed altri 46 vertebrati inseriti nell’Allegato II o IV della Direttiva Habitat.
Un trentennale condito dal recente aggiornamento delle Misure di Conservazione dei Siti Natura 2000 e che coinciderà con il monitoraggio permanente di habitat e specie previsto per ogni stato membro dell’Unione Europea.
Diverse le specie di elevato rilievo conservazionistico come il Nibbio Reale (Milus milvus), il Gufo Reale (Bubo bubo), la Rondine Rossiccia (Cecropis daurica), l’Aquila reale (Aquila chrysaetos), il Driomio (Dryomys aspromotis), il Lupo (Canis lupus), la fauna elusiva come il gatto selvatico (Felis silvestris) e la martora (Martes martes), senza tralasciare la presenza di ben 23 entità specifiche di pipistrelli, il 70% delle specie presenti nel territorio nazionale.
E che dire dell’Ululone appenninico (Bombina pachypus), che solo in Calabria, in particolare in Aspromonte, rappresenta l’ultimo avamposto di resistenza alla contrazione delle popolazioni che si sta verificando su tutto l’Appennino italiano.
È oramai noto il declino degli impollinatori a livello internazionale: in Aspromonte, grazie agli studi promossi con gli altri parchi italiani, è stato visto che questo trend fortunatamente non si sta verificando, grazie alla presenza di vaste aree naturali e alla gestione biologica di una moltitudine di aziende agricole, giovata da sussidi unionali prioritari per chi opera nell’area protetta.
La bellezza della faggeta di Valle Infernale e la maestosità dei boschi di faggio e abete bianco di Zervò rendono gli scenari forestali mozzafiato; i panorami del versante ionico, con le suggestive cascate, rendono l’esperienza aspromontana unica nel suo genere.
La grande scoperta di Demetra, la quercia più longeva, è la testimonianza di come quest’area protetta rappresenti uno scrigno di biodiversità e sia un grande laboratorio a cielo aperto per comprendere, nell’estremo sud d’Italia, come la flora e la fauna stanno reagendo nei confronti dei cambiamenti climatici in atto.
Trent’anni di tutela e conservazione della Biodiversità in un contesto ambientale bellissimo che merita di essere protetto, conservato e valorizzato per poterlo consegnare alle future generazioni in condizioni migliori di come lo abbiamo ricevuto noi, anche attraverso la fruizione sostenibile promossa con la gestione dei sentieri e con la ciclovia dei parchi.
In tal senso è grande la soddisfazione di aver reso di nuovo fruibile in sicurezza le cascate Mundu e Galasia di Molochio, dove è ammirabile il relitto preistorico dell’Aspromonte: la felce bulbifera Woodwardia radicans.
Buon compleanno Parco Nazionale dell’Aspromonte, che questi trent’anni siano solo l’inizio di un lungo percorso fatto di passione, dedizione e impegno per la natura, per l’ambiente e per le Comunità che vi abitano.