Ddl sicurezza, ok anche all’aggravante “no-ponte”: pene più dure per chi manifesta
Sono stati approvati, questa sera, una serie di emendamenti proposti nelle commissioni riunite di affari costituzionali e giustizia alla Camera dei Depurati, tra cui uno in particolare ribattezzato come "no-ponte".
Si tratta infatti di una proposta della Lega - a firma del depurato Igor Lezzi - che prevede un aumento delle pene normalmente proposte se "la violenza o minaccia è commessa al fine di impedire la realizzazione di un’opera pubblica o di un’infrastruttura strategica".
Tale emendamento è stato presentato solo recentemente, al punto da collegarlo, indirettamente, proprio alla realizzazione dell'imponente infrastruttura e di ribattezzarlo appunto come emendamento "no-ponte".
Un testo comunque ritenuto più "morbido" rispetto a quello iniziale, dato che prevedrebbe una aggravante incrementale fino ad un terzo delle pene previste (rispetto ai due terzi ipotizzati inizialmente).
Soddisfatta ovviamente la Lega, che afferma: "Più che no-ponte, l’aggravante è no-tav. Qui non si sanziona il dissenso, ma la violenza o la minaccia di chi se la prende con le forze dell’ordine. Si può dissentire ma nel rispetto delle regole. Noi non ce la prendiamo con i manifestanti, ma con i violenti". Parere opposto invece dalle opposizioni, che parlano di un "giro di vite liberticida senza precedenti".