Barreca (pd): Calabria tradita e sedotta, il Sud abbandonato da promesse Governo

Reggio Calabria Politica
Franco Barreca

La Calabria si sente ancora una volta tradita e svenduta. Questo il quadro tracciato da Franco Barreca, Consigliere comunale del Partito Democratico di Reggio Calabria, in un'analisi critica sull'operato del governo.

Nonostante il sostegno determinante delle regioni del Sud alla sua nascita, l'attuale esecutivo avrebbe mostrato una chiara incapacità di mantenere un impegno reale verso questi territori.

Calabria e Sicilia, in particolare, continuerebbero a essere percepite come territori marginali, fragili, privi di progettualità e di infrastrutture adeguate, e afflitte da una pesante emigrazione sanitaria.

L’assenza di visione

Il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), che avrebbe dovuto rappresentare un’occasione storica per colmare il divario Nord-Sud, è di fatto “inapplicato o applicato in forma blanda”, senza produrre risultati significativi in termini di sviluppo.

Barreca lamenta la mancanza di strategie concrete per la mobilità sostenibile e una visione turistica degna di questo nome, nonostante le straordinarie risorse naturali del Meridione.

In questo contesto, si continua a parlare del Ponte sullo Stretto come la grande opera simbolica. Tuttavia, per Barreca, “in assenza di collegamenti efficienti, reti ferroviarie moderne, viabilità sicura e logistica integrata, il ponte rischierebbe di restare un’infrastruttura isolata, scollegata da tutto il resto”. La critica non è un “essere “contro” per partito preso”, ma una richiesta di coerenza: “prima le infrastrutture di base, poi i grandi progetti”.

L’Alta Velocità negata

La Calabria, secondo il Consigliere, è stata esclusa ancora una volta dall’Alta Velocità ferroviaria, condannando la Regione all’immobilismo.

Quello che nella narrazione ufficiale viene propagandato come un investimento strategico e rivoluzionario, si rivelerebbe “l’ennesima rinuncia alla costruzione di un sistema economico sostenibile, allontanando sempre di più i giovani e svuotando il nostro tessuto sociale e intellettuale”.

Il Dem ricorda come dagli anni ’70 il Sud abbia contribuito in modo sostanziale allo sviluppo del Nord, dalla FIAT alle grandi metropoli industriali, ricevendo in cambio solo promesse disattese.

Vengono citati progetti irrealizzati come la fabbrica delle Saline, il centro siderurgico e – più recentemente – il porto di Gioia Tauro, la cui crescita sarebbe stata “volutamente ostacolata a beneficio dei porti del Nord”.

Oggi, mentre si “sogna un futuro radioso legato al ponte”, si “cancellano opportunità concrete come l’Alta Velocità”. L’aumento dei voli su Reggio Calabria, pur apprezzabile e reso possibile da un cambio normativo europeo sui cosiddetti “aiuti di Stato”, è definito “episodica e priva di visione di lungo termine”.

Le accuse di “propaganda ricevute dopo un recente convegno sull’Alta Velocità si scontrano con la realtà dei fatti: “A oggi, non se ne vede traccia” dei fondi e dei cantieri promessi.

Il centralismo decisionale

Dal 2005 l’Alta Velocità serve il Nord, mentre il Sud continua a restare indietro. La Calabria si spopola ogni anno, perde giovani, famiglie e lavoratori, e le aree interne si desertificano. I servizi essenziali vengono smantellati in nome della razionalizzazione e della sostenibilità economica, una narrazione che per Barreca nasconde “un unico obiettivo: abbandonare le nostre comunità”.

Si esprime stanchezza per le promesse non mantenute: “La Calabria è diventata il simbolo delle occasioni mancate”. Critica viene rivolta al governo attuale e in particolare a una forza come la Lega, che “per decenni ha denigrato il Mezzogiorno” e ora promette sviluppo.

Anche il governo regionale viene messo sotto accusa: “L’emigrazione sanitaria è aumentata, l’emigrazione giovanile pure”. Si subiscono in silenzio i tagli ai fondi per l’Alta Velocità, la Calabria è la regione con la più bassa percentuale di spesa del PNRR, non si vedono strategie turistiche né investimenti strutturali.

In più, vengono revocati fondi già assegnati a Reggio Calabria, aumentati i costi per il conferimento in discarica, e negato alla Città Metropolitana il conferimento delle deleghe, in un clima di “aperta ostilità istituzionale che penalizza i cittadini”. Le risorse, secondo Barreca, “vengono concesse agli “amici”, non in base ai bisogni reali delle comunità”.

Si parla di Calabria straordinaria mentre tutto ruoterebbe attorno a un’idea centralista e squilibrata. “L’Azienda Zero, il 118 unico, il consorzio sanitario, tutto ruota attorno a Cosenza. Forse si vorrebbe farne la capitale unica della regione?”.

Barreca conclude affermando che “la simpatia personale non può essere un criterio politico. La politica deve rispondere ai bisogni delle persone, non premiare le appartenenze”.

Sulle vicende giudiziarie in corso, il consigliere Pd non si esprime, lasciando alle autorità competenti il compito di fare chiarezza. Ma sulle condizioni reali della Calabria e sulle politiche attuate, il giudizio è chiaro: “siamo lontani dal “Paese delle meraviglie”, e il reddito pro capite dei calabresi lo dimostra”. È tempo di “pretendere rispetto, investimenti veri, infrastrutture concrete e una visione che riporti la Calabria al centro. Non possiamo più permetterci di essere sedotti e poi abbandonati”.