Civita: i paradossi della Lega Nord nel libro di Pandolfi
Nella bella cornice della sala consiliare del Comune di Civita, sabato scorso è stato presentato il libro di Luigi Pandolfi “Lega Nord un paradosso italiano in 5 punti e mezzo, edito da Laruffa”. All’incontro, organizzato dall’Amministrazione comunale, hanno preso parte insieme all’autore, il sindaco ed il vice sindaco della comunità arbereshe, il vice presidente della Comunità montana del Pollino Alessandro Tocci, ed il Professor Leonardo Alario, ex docente Unical
Dopo gli interventi degli amministratori locali, che hanno posto l’accento sulle implicazione della politica del governo a traino leghista sulle realtà periferiche del mezzogiorno e della Calabria, il Professor Alario ha svolto un corposo ragionamento sulle radici plausibili del fenomeno Lega e sui rischi che le idee veicolate da questo movimento possano contaminare la politica anche alle nostre latitudini. “Definirei Luigi Pandolfi un intellettuale organico – ha affermato Alario - , che con questo volume vuole innescare processi, stimolare il dibattito, svegliare una classe politica regionale che su questi temi appare troppo passiva ed inconcludente”
Nel suo intervento l’autore, dopo aver spiegato il perché la presenza al governo della Lega porrebbe un problema di rottura della legalità costituzionale, ha insistito molto sulla necessità che al sud, ed in Calabria in particolare, si comprendano pienamente le ragioni che hanno spinto la Lega ad imporre la riforma del federalismo fiscale, per coglierne i possibili effetti sul futuro dei nostri comuni, della nostra regione. “L’ultimo decreto approvato, quello sul cosiddetto fisco regionale che ha messo fine al sistema della finanza derivata per le regioni, introduce un meccanismo esiziale con riguardo al finanziamento dei servizi primari, dalla sanità all’istruzione passando per i trasporti e le altre prestazioni sociali di competenza regionale.
Dal 2013 le regioni del Sud dovranno fare affidamento su due fonti di finanziamento per la loro spesa sociale: i proventi del gettito fiscale, sotto forma di compartecipazioni, e le quote del cosiddetto fondo di perequazione, una sorta di cassa dei poveri alimentata dalle regioni con maggiore capacità fiscale. Non v’è dubbio – ha concluso Pandolfi - che in uno scenario del genere si vada a strutturare un vero è proprio rapporto di dipendenza formale tra regioni del sud e regioni del nord: sono state create le condizioni per cui la quantità e la qualità dei servizi offerti nelle regioni del mezzogiorno dipenderanno sempre più dal portafoglio delle regioni del nord.
È come se dalle parti del Carroccio fossero state precostituite le motivazioni per una futura battaglia contro il nuovo parassitismo del sud, quello che la riforma del federalismo fiscale va inevitabilmente ad istituzionalizzare. Di fronte a ciò, quel che fa specie non è la determinazione della Lega a far approvare questi provvedimenti, quanto l’ignavia della classe politica meridionale e calabrese, che ormai sembra essersi adagiata sul ruolo di ascari del leghismo e del più antimeridionale governo della storia repubblicana”.