Beni e arredi sacri venduti nel cosentino, 6 avvisi di garanzia

Cosenza Cronaca

La procura della Repubblica di Cosenza ha chiuso le indagini sullo scandalo legato alla vendita di beni e arredi sacri appartenenti alla parrocchia di San Giovanni in Fiore. Lo ha rivelato la "Gazzetta del Sud" in un articolo pubblicato nell'edizione odierna, aggiungendo che il sostituto procuratore della Repubblica cosentino, Giuseppe Cozzolino, che con i carabinieri del capitano Raffaele Giovinazzo ha condotto le complesse investigazioni, ha emesso sei avvisi di conclusione delle indagini preliminari notificati all'ex parroco della citta' silana, don Franco Spadafora, accusato di appropriazione indebita e truffa; a un commercialista e un restauratore torinesi, Raffaele Scalabrino e Vincenzo Fragale (di origini calabresi), indagati per ricettazione; a un impiegato della Provincia di Cosenza, Pasqualino Garofalo, incriminato per la ricettazione di due dipinti trafugati da una chiesa di Drapia (Vibo Valentia); a Tommaso De Marco, geometra sangiovannese, che avrebbe venduto un terreno della chiesa impossessandosi del ricavato; e a monsignor Leonardo Bonanno, gia' vicario generale della Diocesi e oggi vescovo di San Marco Argentano, indagato per violazione del segreto istruttorio.