Ordine assistenti sociali Calabria: “rischio paralisi in regione”
L'Ordine regionale degli assistenti sociali della Calabria, in una nota stampa, esprime "forte preoccupazione per la situazione in cui versano le politiche sociali in Calabria. Cio' soprattutto alla luce della paralisi che sembra avere colpito i provvedimenti che potrebbero incidere positivamente sull'endemico ritardo strutturale, rispetto ad altre realta' del Paese, e sulla valorizzazione della professione. Il riferimento del presidente dell'Ordine, Angela Malvaso, in particolare va alla situazione in cui continua a versare il personale dell'equipe socio-psico pedagogica, nonostante le continue rassicurazioni, che vengono pero' smentite dai fatti, e dal rinvio della discussione e approvazione in Consiglio regionale della Legge 180/2009, "Istituzione dei servizi delle professioni sanitarie infermieristiche, ostetriche, riabilitative, tecnico sanitarie, tecniche della prevenzione e delle professioni sociali" presentata da Nucera, ed approvata dalla terza Commissione Consiliare presieduta da Salerno, che darebbe il giusto riconoscimento a professioni indispensabili per tale settore, tra cui quella degli assistenti sociali. Siamo consapevoli che di fronte alla profonda crisi finanziaria che sta attraverso il nostro Paese e l'Europa tutta - ha affermato il presidente Malvaso - non si puo' chiedere ad una Regione come la nostra, costretta al risparmio forzato per rispettare il Piano di rientro, di imputare nuove spese sul proprio bilancio. Tuttavia, e' altresi' inaccettabile che a pagare lo scotto della crisi sia sempre il sociale, che invece proprio nei tempi di recessione dovrebbe essere potenziato per fare fronte ai crescenti bisogni della gente>>. Nel prendere atto dell'apertura fornita dall'assessore regionale Stillitani e dalla Terza Commissione Consiliare, l'auspicio dell'Ordine regionale degli assistenti sociali della Calabria e' che il disegno di legge riprenda al piu' presto il percorso legislativo fino alla sua approvazione e che lo stesso sia da stimolo per l'apertura di un tavolo istituzionale permanente con tutte le parti sociali, che ponga al centro della discussione la riorganizzazione generale del settore. In tal senso l'Ordine, come ha sempre fatto, e' pronto a fare la sua parte".