La comunità di Platania celebra la Giornata Mondiale del Malato
«Alzati e va’, la tua fede ti ha salvato! Luca 17,19». È, questa, l’ omelia che il Cappellano Padre Vincenzo De Cicco, responsabile dell’Ufficio dell’Assistenza Religiosa dell’Ospedale Giovanni Paolo II e Direttore Diocesano perla Pastorale della Sanità, dedicherà al tema specifico della XX Giornata Mondiale del Malato che sarà celebrata dalla comunità parrocchiale di San Michele Arcangelo con la Santa Messa officiata presso l’edificio scolastico “ Maggiore Perri” di Platania, domenica 12 febbraio alle ore 10.30.
La giornata mondiale del malato, voluta dal Papa Giovanni Paolo II - si legge in un comunicato stampa di Lina Latelli Nucifero - si celebra ogni anno nella ricorrenza della prima apparizione della Vergine Maria avvenuta l’11 febbraio 1958 a Lourdes, considerata un’autentica città del malato. Puntualmente, anche quest’ anno, la comunità parrocchiale di San Michele Arcangelo si accinge a ricordare la giornata mondiale del malato che induce ogni fedele a prendere coscienza del valore e significato della vita e ad avvicinarsi ai malati nel cui volto può vedere il volto sofferente di Cristo.
E in quel giorno celebrativo programmato i malati platanesi, tutti uniti, parteciperanno al sacro rito, accompagnati dai volontari e dagli scout, e riceveranno il sacramento della “unzione degli infermi” e una croce artistica, offerta dall’ufficio parrocchiale per il turismo, sport e spettacolo, diretto da Maddalena Cimino e della Presidente del volontariato Rosanna Cicero. Già alcuni componenti del gruppo dei volontari della parrocchia, guidati dal parroco don Pino Latelli e dalla stessa presidente del volontariato Rosanna Cicero, sono impegnati a visitare gli ammalati facendo sentire loro la vicinanza e l’affetto dell’intera comunità parrocchiale. «La giornata mondiale certamente offre una buona occasione – afferma Rosanna Cicero – per stare accanto ai nostri ammalati. Un giorno all’anno, però, non è assolutamente sufficiente in quanto è necessario comprendere che amare di più i sofferenti deve diventare per i cristiani uno stile di vita, avendo ogni giorno a cuore gli ammalati». Gli incontri di questi giorni con gli ammalati si stanno svolgendo in un sereno clima di preghiera e in un crescendo di emozioni e di testimonianze sulla sofferenza.
«È l’occasione – sostiene la responsabile del gruppo liturgico della parrocchia Maddalena Cimino – per interrogarsi sulla nostra capacità a porsi nell’atteggiamento di Cristo che si è chinato su ogni sofferenza umana, di comprendere che la carità, cuore del Vangelo, si attua con gesti concreti di amore e, infine, di chiedersi quale spazio trova nella vita dei cristiani la realtà della sofferenza».
Il parroco don Pino Latelli ricorda ancora che «il malato non ha bisogno soltanto di medicine o strutture sanitarie ma anche di quella “compassione” che fu di Gesù di fronte ad ogni dolore umano. L’augurio – prosegue – è chela Vergine Santa conforti quanti sono segnati dalla malattia e sostenga coloro che, come il buon Samaritano, sono impegnati nel mondo della salute e nella cura delle persone malate e sofferenti». A conclusione della giornata i bambini dell’Oratorio di San Michele Arcangelo allieteranno tutti i presenti con l’esecuzione di brani musicali di natura sacra e moderna.