Ra.Gi. Onlus. Attivo a Reggio Calabria laboratorio per disturbi del comportamento alimentare
È attivo in città il primo laboratorio multidisciplinare specifico per i Disturbi del Comportamento Alimentare e Immagine Corporea. Uno strumento operativo a disposizione della città, messo in piedi dall’Associazione Ra.Gi. Onlus in cui i DCA vengono per la prima volta trattati attraverso settori terapeutici e di cura, formazione e comunicazione sociale. Un laboratorio che oltre all’ Anoressia, Bulimia Nervosa e Binge Eating (alimentazione compulsiva), si occupa anche di patologie specifiche quali Night Eating Syndrome (abbuffate compulsive notturne) Ortoressia (forma di attenzione abnorme alle regole alimentari, alla scelta del cibo e alle sue caratteristiche), Vigoressia (ossessiva attenzione per la propria forma fisica e lo sviluppo muscolare). Coordinato dalla dott.ssa Elena Sodano, danzaterapeuta Apid-Arte, il laboratorio nella sua impostazione organizzativa si pone come una fucina che dal punto di vista terapeutico, oltre ad un approccio bio-psico-sociale, interviene principalmente attraverso l’utilizzo di terapie espressivo/corporee con l’obiettivo di far nascere in chi convive con questi disturbi la voglia di riappropriarsi di quella “mancanza d’essere” che devasta corpi, identità e interiorità.
Il laboratorio vuol essere inoltre un mezzo di comunicazione sociale che promuove messaggi mediatici, incontri, momenti di accoglienza e di ascolto, che hanno valore di “prevenzione e positivo condizionamento sociale”. Tante informazioni precise e complete, attraverso strumenti mediatici a misura di bambini, ragazzi e ragazzi, famiglie e adulti, che avranno la capacità di gettare un ponte solido tra chi cura e chi comunica, tra chi ascolta e chi vive un problema spesso inconfessabile o ancora non consapevole. Il valore aggiunto del laboratorio è l’approccio terapeutico basato principalmente, ma non solo, sulle terapie espressive e corporee. “Nei miei lunghi anni di formazione a fianco al prof.
Enzo Bellia – afferma la Sodano – ho imparato che l’individuo è un insieme organico e strutturato fatto di “parti”, ma per poterlo studiare è necessario tenere conto del “tutto” globale, vale a dire è doveroso studiare l’individuo nel suo ambiente e nel suo rapportarsi ai suoi simili. “Un corpo è un corpo tra altri corpi” diceva Marian Chace. Non si può liquidare una patologia così drammatica, che non riguarda più solo le ragazze ma anche ragazzi, donne e uomini anche in età adulta, solo sul piano comportamentale rimuovendo un sintomo che ha permesso e permette di vivere. Credo molto ad un tipo d’intervento che ristabilisca un nuovo significativo contatto con la propria interiorità, identità e desiderio, poiché i disturbi del comportamento alimentare sono il disagio verso il proprio corpo imbevuto da un autodistruttivo desiderio di annullamento. Ecco l’importanza della terapia corporea, grazie alla quale queste persone perse alla ricerca di se stesse, possono ritrovarsi senza più paure, senza più sfide, senza più giudizi. Tutta la drammatizzazione anoressica bulimica ha nel corpo il luogo primario di svolgimento, lì nel teatro corporeo è rappresentata la battaglia nei confronti dell’Altro.
Attraverso questa rappresentazione è messa in gioco tutta la vita passata, presente e soprattutto futura del soggetto. A ragion di questo cerco di focalizzare l’attenzione sul corpo di queste creature perché è proprio lì che giocano tutto il loro conflitto. Un corpo che lacerano, tagliano, assottigliano o gonfiano sino a scoppiare, abbrutendolo completamente davanti allo sguardo dell’Altro. Ma è questo corpo desolato che rappresenta ed urla un dolore muto ed antico che può essere il primo vero punto di partenza per una cura esaustiva. Attraverso un percorso d’ascolto, di confronto, d’incontro con l’Altro si può scrutare in profondità il proprio corpo fatto feticcio e merce di scambio che cerca quella mancanza ad essere desiderata ma mai trovata. I gruppi di terapia corporea gettano un ponte tra passato, presente e futuro, facendo nascere la certezza di rinascere a se stesse con una nuova consapevolezza che risana l’anima. Perché come diceva Bichat: “La vita è l’insieme delle forze che resistono alla morte”. Si riceve solo per appuntamento telefonando ai numeri 333/4893092 oppure mandando una mail all’indirizzo: Questo indirizzo e-mail è protetto dallo spam bot. Abilita Javascript per vederlo.