Siderno Libera: realizzare un autentico rilancio della politica
"Il movimento Siderno Libera – Progressisti per l’unità intende realizzare un autentico rilancio della politica, valorizzando la partecipazione dei cittadini che vogliono costruire una società diversa improntata sui valori di legalità, solidarietà e giustizia sociale. In questo momento - si legge in una nota del movimento - Siderno si trova in un periodo molto difficile della propria storia: per la grave crisi economica che pesa in misura superiore rispetto agli altri paesi del comprensorio, per i problemi giudiziari che riguardano molti cittadini e rappresentanti delle istituzioni e per i problemi politici ed amministrativi.
All’amministrazione Figliomeni che ha interrotto anzitempo il proprio mandato ha fatto seguito un lungo periodo di commissariamento. Poi, da maggio 2011 è stata eletta l’amministrazione Ritorto che dopo appena un anno di mandato ha abbandonato, rendendo necessario l’arrivo di un altro commissario prefettizio. Oggi la situazione creatasi impone a tutte le forze politiche della città di comportarsi in modo responsabile affinché si superi questo momento difficile. Bisogna dare delle certezze ai cittadini che devono essere messi in condizione di scegliere liberamente e senza condizionamenti i propri rappresentanti e non sentirsi presi in giro con i soliti escamotage elettorali. Il movimento Siderno Libera-Progressisti per l’Unità ritiene che tutte le forze politiche devono darsi sin da subito delle regole sulla conduzione della prossima campagna elettorale, a cominciare dal numero e dalla composizione delle liste.
Secondo Siderno Libera-Progressisti per l’Unità deve finire il malcostume comune a molte forze politiche che fanno più liste possibili per coinvolgere tante persone e famiglie e “coprire” il territorio; bisogna prevedere una o massimo due liste di candidati consiglieri per ogni candidato a sindaco. La prima valutazione da fare dovrà quindi riguardare la dirittura morale di ogni potenziale candidato. Tutto questo ed altro dovrà essere concordato stilando un “codice etico” che rappresenti il primo passo per rispondere all’esigenza di un radicale cambiamento delle regole di democrazia e nel modo di amministrare questa comunità".