Infanzia e tutela dei diritti dei minori: se ne discute a Cosenza
Solo pochi giorni fa, con un’approvazione all’unanimità in Senato, si è concluso il complesso iter di ratifica del disegno di legge che si richiama alla Convenzione di Lazarote. Un traguardo atteso e fondamentale, che ha permesso di introdurre norme molto importanti per la tutela dei bambini e degli adolescenti che subiscono abusi. Un disegno di legge che stabilisce una serie di disposizioni di adeguamento dell’ordinamento interno, fra le quali modifiche sostanziali al codice penale e al codice di procedura penale. La Sezione Distrettuale di Catanzaro dell’associazione degli Avvocati Matrimonialisti Italiani, in collaborazione con la Fondazione Movimento Bambino Onlus e la Fondazione Ferrero, sotto il patrocinio dell’Ordine degli Avvocati di Cosenza, riapre la serie dei suoi eventi formativi proprio con un interessante incontro sul tema “Tutela internazionale e nazionale del minore: dalla Convenzione Internazionale sui Diritti dell’Infanzia alla Convenzione di Lanzarote”. Il convegno, che si terrà alle ore 16.30 del prossimo martedì 16 ottobre nella Biblioteca “Arnoni” dell’Ordine degli Avvocati presso il Tribunale di Cosenza, registrerà contributi di altissimo livello grazie alla presenza di importanti autorità del settore che contribuiranno alla conoscenza e alla sensibilizzazione sul delicato tema in discussione. Prima dell’introduzione ai lavori, affidata alla Presidente della Sezione AMI di Catanzaro, Margherita Corriere, porgeranno i saluti e un breve contributo: il Presidente dell’Ordine degli Avvocati di Cosenza, Oreste Morcavallo, e il Procuratore Aggiunto del Tribunale di Cosenza, Domenico Airoma.
Le attività del convegno, affidate alla conduzione dell’addetto stampa regionale dell’AMI, Valerio Caparelli, saranno impreziosite e analizzate dalle relazioni di: Paola Bianchi, Vice Presidente Nazionale dell’UNICEF Italia; Marilina Intrieri, Garante per l’Infanzia della Regione Calabria; Anna Lasso, docente dell’Università della Calabria; Maria Rita Parsi, psicoterapeuta e scrittrice, nonché Presidente della Fondazione Movimento Bambino. Molti gli elementi che saranno approfonditi in favore di avvocati, insegnanti, psicologi e psichiatri, ma anche di genitori e operatori sociali. Il nucleo su cui si svilupperà la discussione sarà il nuovo strumento normativo che prevede pene più severe per chi abusa di giovani vittime e un potenziamento delle tecniche investigative, istituendo un netto inasprimento delle pene su diversi reati: ad esempio, i maltrattamenti contro familiari e conviventi e la prostituzione minorile. Nel provvedimento si evidenziano, inoltre, due reati che rappresentano alcune delle importanti novità sancite dal disegno di legge di ratifica e di esecuzione della Convenzione del Consiglio d’Europa per la protezione dei minori contro lo sfruttamento e l’abuso sessuale. A far parte del codice penale italiano, vengono inseriti l’istigazione a pratiche di pedofilia e pedopornografia e il grooming (ovvero, l’adescamento di minori attraverso internet o altre reti o mezzi di comunicazione). D’ora innanzi, il reato di istigazione a pratiche di pedofilia e di pedopornografia sarà punito con la reclusione da un anno e sei mesi a cinque anni, mentre chi adescherà un minore di sedici anni sarà punito con la reclusione da uno a tre anni. Per adescamento, specifica la norma relativa al reato in questione, “si intende qualsiasi atto volto a carpire la fiducia del minore attraverso artifici, lusinghe o minacce posti in essere anche mediante l’utilizzo della rete internet o di altre reti o mezzi di comunicazione”.