Frode nei call center, 10 persone in manette e sequestri per 130 mil. di euro
Frode nei call center, 10 persone in manette e sequestri per 130 mil. di euro
La Guardia di Finanza di Catania ha scoperto una rete di societa' italiane ed estere, finalizzata ad ottenere finanziamenti pubblici attraverso la costituzione di call center in Piemonte, Puglia, Calabria e Sicilia.
Sono 10 in tutto le persone arrestate, a cinque delle quali sono stati concessi i domiciliari e sequestrati beni per oltre 130 milioni di euro. E' attualmente irreperibile invece l'undicesimo indagato, che si troverebbe all'estero. L'indagine ha ricostruito il complesso gruppo societario piramidale organizzato con il sistema delle 'scatole cinesi' nell'intento di eludere eventuali accertamenti. Quattro le societa' coinvolte. Tra i beni sequestrati c'e' anche uno yacht a vela di oltre 20 metri, vincitore di diverse regate oceaniche e noto per essere stata il set cinematografico del film "Ore 10, Calma Piatta" con Nicole Kidman. L'attivita' svolta dalla Polizia Postale di Catania e' stata decisiva al fine di smascherare il tentativo posto in essere dagli informatici della Raf di Novara. I poliziotti hanno studiato i software dalle complesse modalita' di funzionamento, per la gestione dei call center e per l'attivita' di marketing. Sono state poi eseguite "perquisizioni informatiche" presso i vari call center oggetto dell'indagine: ne e' risultato che i programmi spesso non venivano utilizzati e che in alcuni casi non erano nemmeno funzionanti.
Le società calabresi sono la "Multivoice" di Lamezia Terme (Catanzaro) e la "Soft4web" di Vibo Valentia. Per gli investigatori la truffa verteva sull'acquisto, con finanziamenti statali della legge 488, del 'codice sorgente' di un software di gestione di call center, che secondo la polizia postale di Catania non sarebbe pero' mai stato utilizzato perche' presentava un 'bug' di difficile soluzione informatica e che era prodotto da due aziende con sede all'estero.
Con questo sistema, ritiene l'accusa, sarebbe stato possibile svuotare le cassa dei call center a favore di conti correnti, aperti in banche svizzere e orientali, da societa' organicamente poste in posizione 'superiore' nella catena di controllo a piramide.
Alcuni dei promotori della truffa, secondo l'accusa, prestavano la propria consulenza alla societa' fornitrice del software, per il quale avrebbero ricevuto i contributi, affinche' fosse utilizzabile almeno a livello dimostrativo per ingannare gli ispettori ministeriali preposti al controllo.