Dornetti: “Ma l’archeologia in Calabria dov’è?”
“Sono appena rientrato stasera - 17 novembre - da Paestum dove ho visitato per la prima volta la Borsa Europea del Turismo Archeologico, giunta quest'anno alla XV° edizione, dal 15 al 18 novembre 2012. Sono rimasto piacevolmente colpito dalla dimensione di questo importante appuntamento, dall'organizzazione generale che coinvolge un'intera cittadina, oltreché dalla quantità di luoghi e territori promossi - città e regioni italiane, Stati esteri - e dalla qualità di alcune proposte legate alla valorizzazione e fruizione del patrimonio culturale ed archeologico in particolare. Ogni regione ha il suo stand con tanto materiale informativo - anche multilingue - e promozionale legato non solo al territorio ma in particolare ai siti archeologici e/o alle iniziative messe in campo per la valorizzazione: scavi archeologici, percorsi tematici, attività dedicate a particolari categorie di utenze. Scorgo lo stand della Regione Calabria, incuriosito dal ritrovare le immagini dei luoghi che dimostrano la grande ricchezza del patrimonio archeologico della nostra regione. Dopo un primo colpo d'occhio sull'allestimento - giocato essenzialmente su alcuni schermi che proiettano alcune immagini a rotazione e su una immagine gigante dei due celebri Bronzi di Riace - mi avvicino a sfogliare il materiale promozionale. Con mia grande sorpresa scopro che ci sono solo due tipi di prodotti: uno che pubblicizza il mare calabrese - oltre ad alcune fotografie panoramiche, non ha altri elementi di novità accattivanti - l'altro sulle terme calabresi. La domanda nasce spontanea: "e l'archeologia dov'è?". E’ quanto scrive in una nota l’architetto Vincenzo Dornetti.
“Allora - scrive ancora Dornetti - chiedo ad una hostess dello stand il materiale dedicato al tema della manifestazione e ricevo come risposta un "mi dispiace l'abbiamo terminato, fino a ieri ce l'avevamo". Assurdo: su quattro giorni di durata della manifestazione, per ben due giorni lo stand Calabria non ha il materiale sui luoghi dell'archeologia della regione.
A chiunque penso verrebbe in mente di chiedersi "ma i siti archeologici di Calabria quali sono? Ma ci sono? Come sono?". E io che sapevo, mi sono chiesto dove fossero i vari Scolacium, Locri, Crotone, Sibari, i tanti musei archeologici, le torri che puntellano le coste, le abbazie dirute sui monti impervi. Come si fa a chiedere ai due bronzi di metterci la faccia, di coprire la nostra incompetenza, la sciatteria di un ente regionale e di un Assessorato al Turismo che nemmeno sà gestire uno stand promozionale in un importante contesto internazionale come la Borsa Europea del Turismo Archeologico di Paestum? Si sappia dunque - conclude Dornetti, che la Regione Calabria a Paestum é di fatto una regione fantasma, che sta li senza mostrare ciò che avrebbe da offrire, anzi, mostra prevalentemente l'inefficienza e l'incompetenza di chi non sa svolgere il proprio compito”.