Cosenza: il Consiglio comunale approva l’assestamento di bilancio
Il Consiglio Comunale, presieduto da Luca Morrone, ha approvato con 19 voti a favore ed 8 astenuti la manovra di assestamento di bilancio, rinviando a nuova convocazione la discussione degli altri punti all’Ordine del Giorno che riguardavano la metropolitana leggera ed il centro anziani di Donnici. Il dibattito, al quale sono intervenuti soltanto i consiglieri Ambrogio (per la minoranza), Commodaro e Bozzo, per la maggioranza, salvo poi qualche altro breve intervento in sede di dichiarazioni di voto, è stato preceduto dalla relazione dell’assessore al ramo Luciano Vigna.
L’assessore alle politiche economiche dell’ente, ha posto l’accento sulle importanti novità normative in materia di bilancio degli enti locali. Il riferimento è al d.l. 95/2012, la manovra d’estate del governo Monti, che “ha obbligato i Comuni ad appostare in bilancio un fondo di svalutazione dei residui. Riferendosi ai residui storici – ha spiegato Vigna – cioè ai crediti con più di 5 anni, la norma nasce con una ratio. Si tratta di crediti per i quali è logico desumere la difficoltà che si trasformino in liquidità”. La norma, insomma, attiene alla prassi diffusa negli enti di non prevedere entrate reali con il risultato che le stesse si trasformano in residui.
“Il Comune di Cosenza – spiega ancora Vigna – al 1° gennaio 2012 aveva circa 53 milioni di euro di residui storici, partendo dal 2005 e andando indietro fino agli anni ‘90. Difficile dunque immaginare che potessero trasformarsi in denaro, e i dati a consuntivo del 2010 evidenziano questi coefficienti negativi, siamo infatti il terzo Comune in Italia per residui presenti in bilancio. Quindi – aggiunge - avremmo dovuto appostare in bilancio un fondo di svalutazione pari a 12 milioni e mezzo di euro, che proporzionato al volume di entrate avrebbe significato l’impossibilità di colmare questo deficit”. L’Assessore alle politiche finanziarie spiega dunque come ad oggi si è riusciti a superare l’ostacolo della dichiarazione di dissesto.
“Tutta la criticità oggi oggetto della valutazione della Corte dei Conti – ribadisce - è relativa al consuntivo del 2010. In virtù della continuità amministrativa ci siamo fatti carico del problema cercando di risolverlo, innanzi tutto approvando il bilancio di previsione in tempo, cioè prima dell’emissione del decreto legge, evitando così la mannaia del 25% da destinare al fondo di svalutazione. Ma forse avevamo anche visto lontano, perché noi un fondo di svalutazione lo avevamo già inserito, di 1 milione e mezzo di euro, aggiungendovi 1 milione e 900 mila euro di avanzo di amministrazione. In seguito vi è stato anche un riaccertamento straordinario delle partite residuali, che ha ridotto i residui storici a 28 milioni sui quali è stato alla fine calcolato il fondo di svalutazione”. Alla fine, insomma, tra ridimensionamento dei residui e somma già accantonata per farvi fronte, l’assestamento 2012 si chiude con uno sbilancio di poco più di 3 milioni e 300mila euro “che – afferma Vigna - considerata la struttura deficitaria ereditata, rappresenta una sorta di piccolo miracolo contabile, uno sbilancio che possiamo gestire negli anni successivi attraverso l’avanzo di amministrazione e che, è nelle nostre intenzioni azzerare già nell’anno prossimo”.
L’assessore Vigna spiega poi il perché si rinvia ad altra seduta la questione dei debiti fuori bilancio. La motivazione risiede nel d.l. 184/2012, il cosiddetto “Salva Comuni”. “E’ uno strumento importante – afferma - che può permettere ai Comuni una sorta di reale riequilibrio. Nella prima stesura non ci rientravamo perché l’ultima verifica della Corte dei Conti sul consuntivo 2010 è stata negativa, e ha sancito che non siamo un Comune virtuoso, semmai delineava la strada verso il dissesto. Nella fase di riconversione del decreto in legge vi è stata però una modifica, già approvata dalla Camera e oggi al Senato, che è ormai come data per fatta da qui al 10 dicembre, che apre anche ai Comuni come il nostro, che sono in una sorta di limbo”.
L’assessore Vigna entra poi nel merito degli oneri che pure il decreto Salva Comuni prevede: “la riduzione delle spese, l’impossibilità ad accendere mutui, una serie di ulteriori forme interne di organizzazione per migliorare ed agevolare i controlli che – afferma - noi con soddisfazione proporremo quando saremo convinti di poter rispettare il piano. Ma la cosa più appetibile – aggiunge - è la possibilità che si dà ai Comuni di giocare a carte scoperte, tutti i debiti fuori bilancio potranno essere coperti con dei mutui. E’ un’occasione unica. Da qui l’esigenza di acquisire ulteriori giorni di riflessione per avere un dato più completo che permetterà di dare risposte importanti sia ai creditori e poi, con il fondo, a tutti coloro che si trovano in una situazione pesante. Io mi sono impegnato a presentare i debiti fuori bilancio – conclude Vigna - ma quella data avrà un effetto tombale. Ogni dirigente dovrà essere conscio che dal 12 dicembre in poi se ci saranno ancora debiti fuori bilancio rispetto ai quali è dimostrabile che il dirigente era a conoscenza, ne sarà responsabile con il proprio patrimonio.
Saranno giorni importanti, mi auguro che riusciremo a scampare la spada di Damocle della Corte dei Conti rispetto al consuntivo 2010. Di certo avremo fatto tutto il possibile e sono convinto che l’organo di controllo acquisirà con favore il dato che c’è stato un cambio di passo testimoniato dai documenti”. L’assessore Vigna ha anche evidenziato in alcuni passaggi della sua relazione l’ottimo risultato rispetto all’attività di recupero dell’evasione fiscale così come rispetto agli incameri di IMU. Su quest’ultimo aspetto ha anche aggiunto che se dovesse venire meno la quota di imposizione statale, si procederebbe ad una riduzione dell’aliquota. Sulle entrate, invece, si registra una ulteriore riduzione di trasferimenti statali. Complessivamente si ritiene di poter chiudere l’esercizio con un avanzo di amministrazione.
Il consigliere del PD, Marco Ambrogio, aprendo la discussione, dimostra apprezzamento per la relazione dell’assessore Vigna ma – dice – “esprimo perplessità per il modus operandi in generale di questa Amministrazione. Non sono d’accordo con l’Assessore quando dice che questa Amministrazione, deviando dalla strada pregressa, ha fatto di tutto per evitare il dissesto. È una bella enunciazione ma poi l’operato nei fatti dice che si è fatto anche peggio, gravando ancora di più sul bilancio comunale una serie di spese eccessive”.
Ambrogio denuncia come siano invece cadute nel dimenticatoio alcune opere importanti, come il planetario e il parco acquatico, avviate dalla precedente amministrazione e, rivendicando alla minoranza il compito di vigilare, evidenzia anche il recente trasferimento a Rende dei mercatini di Natale parlando di un mancato introito per l’Amministrazione”. Massimo Commodaro e Massimo Bozzo difendono, al contrario, l’operato dell’Amministrazione Occhiuto, parlando di un governo del fare e non delle parole, e respingendo al mittente quelle che definiscono “filippiche senza fondamento ed aderenza alcuna alla realtà”.