Ammodernamento s.s. 106: nota del distretto Agroalimentare di Qualità di Sibari
Il Distretto Agroalimentare di Sibari, in accordo con le istanze delle organizzazioni datoriali Confagricoltura, CIA e Coldiretti, ha scritto una lettera al Ministro dello Sviluppo Economico, Corrado Passera, dove chiede un tavolo per poter proporre delle modifiche al progetto riguardante i lavori di ammodernamento della statale 106 che “interessano parti significative del territorio sotteso al Distretto”. Il presidente Schiavelli, chiede al Ministro Passera di dare mandato ai responsabili del settore Infrastrutture del Ministero di convocare un incontro con Anas Spa e i sindaci dei Comuni interessati, nonché con i rappresentanti di comitati locali all’uopo costituiti, per adottare le soluzioni indispensabili al progetto di riammodernamento del tratto “Roseto – Sibari” che rendano possibile anche il consenso del mondo agricolo. “Tenuto conto della nostra convinzione che sia giusto accelerare i lavori - scrive il presidente Schiavelli - non possiamo tuttavia rinunciare alla richiesta di salvaguardare il territorio interessato che rappresenta l’unica risorsa per le nostre popolazioni e le generazioni future”.
Il presidente del Distretto, dopo aver sostenuto che per il mondo agricolo il riammodernamento della 106, specialmente nel tratto “Roseto – Sibari”, “è urgente e necessario per tutte le attività agricole della zona”, evidenzia come il progetto, che si vuole realizzare risale a circa 10 anni fa e che col tempo “ci furono consultazioni preventive e vennero formulate osservazioni sia dai rappresentanti istituzionali interessati, sia dalla società civile, sui possibili tre tracciati in esame. L’Anas – ricorda Schiavelli - scelse il tracciato “mediano”, un compromesso fra le altre opzioni sul tavolo: raddoppio dell’esistente o spostamento a monte del nuovo percorso. Il tracciato prescelto è certamente – afferma Schiavelli - quello che presenta le maggiori criticità e che di recente ha registrato opposizioni e proposte migliorative”. Il presidente del Distretto tra gli elementi di criticità segnala:
- la costruzione di un tratto ex-novo parallelo all’attuale viadotto sul torrente Saraceno. A tal proposito, si fa notare che “l’esistente E90 percorre su viadotto un tratto di superficie (in parte greto del torrente) caratterizzata da terreni improduttivi, per lo più salmastri. Il suo semplice raddoppio – oltre che costare certamente molto meno del nuovo previsto tratto all’interno avrebbe il vantaggio di non rovinare ulteriormente alcuni valori che oggi si considerano irrinunciabili, come: la difesa dalle aggressioni di cemento e infrastrutture dei terreni agricoli e boschivi, la salvaguardia, anche visiva, del paesaggio”.
Con l’occasione il Distretto di Sibari rileva che nella Sibaritide, a Corigliano, esiste un grande porss to, costato negli anni ’80 oltre mille miliardi delle vecchie lire, rimasto inutilizzato per la delocalizzazione delle politiche industriali per il Sud e che oggi potrebbe essere utilissimo per rilanciare i trasporti di merci e la creazione di nuove reti commerciali per i prodotti agroalimentari, ma è privo di una viabilità adatta al transito dei Tir. Allungare il riammodernamento della 106 fino al Porto lo renderebbe collegato automaticamente all’intera Europa. Questo sarebbe possibile con i risparmi acquisiti dalla scelta di raddoppiare il viadotto sul Saraceno, anziché scavare gallerie all’interno.
Il buon senso e l’obbligo di non sperperare danaro pubblico militerebbero nella direzione di modificare il tracciato di un’opera ancora da realizzare”. Ancor più in momenti di crisi il denaro pubblico investito deve essere una leva moltiplicatoria. Quindi tutto ciò che può contrarre spesa e mettere in rete l’esistente diventa obiettivo principale per le scelte da realizzare. Il Distretto cosi come le vocazioni generali dell’agricoltura auspicano un immediato incontro per affrontare questo problema e evitare ulteriore scempi nel nostro territorio.