Omicidio di Rosario Villirillo, il 25 gennaio la sentenza sui presunti killer
E' attesa per il 25 gennaio la sentenza nei confronti di Gugliemo e Luigi Bonaventura, i due crotonesi accusati dell'omicidio di Rosario Villirillo, pescivendolo 51enne ammazzato il 14 dicembre 1991 vicino al porto di Crotone.
I due uomini hanno chiesto il giudizio abbreviato (che in caso di condanna comporta lo sconto di pena di un terzo) che si sta celebrando davanti al giudice distrettuale dell'udienza preliminare di Catanzaro, Maria Rosaria Di Girolamo. Al gup il pubblico ministero antimafia ha già chiesto due condanne a 30 anni di reclusione per Gugliemo Bonaventura e a 12 anni per il pentito Luigi Bonaventura, mentre oggi si è tenuta la lunga discussione dell'avvocato Sergio Rotundo, difensore del primo imputato. Poi il rinvio a giorno 25, quando è attesa anche la sentenza.
E' stato proprio il collaboratore Luigi Bonaventura, detto “Gne' gne’” a permettere agli investigatori di ricostruire il brutale assassinio di Villirillo, ucciso con diversi colpi d'arma da fuoco, che sarebbe avvenuto per mettere alla prova gli imputati, allora appena ventenni, ai quali i vertici della cosca Vrenna-Bonaventura avrebbero chiesto una prova di coraggio. Il pentito si è autoaccusato del delitto - con dichiarazioni poi confermate anche da un altro pentito, il boss Pino Vrenna, zio di “Gne' gne'” - ed ha tirato dentro anche il cugino Guglielmo Bonaventura, raggiunto nell'ottobre del 2011 da un provvedimento di custodia cautelare in carcere, emesso dal giudice distrettuale per le indagini preliminari, Abigail Mellace, su richiesta del sostituto procuratore della Direzione distrettuale antimafia di Catanzaro, Salvatore Curcio.