Provincia Reggio Calabria: “Puntare sui giovani per spazzare via l’illegalità”
Che cos’è e come si può spezzare l’illegalità politica? E a queste domande che l’assessore alle Politiche e Pianificazioni Culturali della Provincia di Reggio Calabria, Eduardo Lamberti Castronuovo, ha voluto dar risposta con il suo intervento nel corso del seminario di studi “Un Viaggio nei meandri dell’illegalità”, promosso dal Lions Club Reggio Calabria Host, nel cui ambito si è svolta la lectio magistralis di Pasquale Adorno, Presidente Aggiunto della Corte di Cassazione.
“Spesso - dice l’assessore Lamberti-Castronuovo - si pensa all’illegalità, come a tutto quell’agire che ti porta a entrare, in qualità di reo, nei meandri della legge, compiendo quelle azioni sanzionate a livello penale o civile dai codici”, ha iniziato l’assessore, “ ma essa attiene, in realtà, anche ad un altro mondo, le cui leggi non fanno parte del diritto positivo, ma di quello naturale, di competenza dell’etica e della morale; etica e morale infatti,non sono la stessa cosa, perché se l’una, la morale, impone determinati comportamenti, l’altra, l’etica li consiglia”.
“L’illegalità politica si mostra, quindi, quando una persona si fa eleggere non per amministrare la comunità per il bene di tutti, ma per difendere i propri interessi personali, arrecando un vantaggio a sé a danno degli altri. Quali sono le cause che ne determinano il nascere? Essenzialmente due: da un alto lo stato di necessità contingente, il bisogno che la gente ha o ritiene di avere del politico di turno e dall’aiuto che ne può ricevere, dall’altro il ‘comparaggio’, quella pratica che in campo sanitario vede alcuni medici prescrivere ai propri pazienti farmaci non sempre necessari per riceverne in cambio delle ricompense”.
“Nasce da qui il dramma del clientelismo: credo che il mio voto non valga nulla e allora lo svendo a quel tal politico, perché magari ho bisogno di sistemare mio figlio e penso, a torto o a ragione, che gli possa trovare un lavoro. E da parte sua il tal politico, lo stesso giorno dopo all’elezione, anziché operare per il bene della società civile, inizia la sua campagna elettorale, una vera e propria campagna acquisti, laddove ad essere acquistati sono proprio i voti”. “Ma una speranza che questa situazione possa cambiare c’è”, ha proseguito l’assessore, “sono i giovani, i nostri giovani calabresi che non sono, come spesso dicono, il nostro futuro, ma il nostro stesso presente”, capaci di farsi onore in innumerevoli occasioni, sulla base delle proprie capacità e dei propri sforzi. “Il senso della legalità”, ha concluso l’assessore, “nasce con l’educazione e la formazione, in famiglia come a scuola, ed è per questo che è importante che quest’ultima non sia penalizzata da scelte parlamentari come il continuo taglio di fondi o un radicamento scolastico che fa sparire da tanti nostri paesi gli istituti scolastici, perché il numero di bambini che vi vive non raggiunge gli standard richiesti, per cui talvolta l’unico modo che un sindaco ha per restituire alla comunità la sua scuola, é darvi vita rinunziando alla sua indennità, come è stato fatto da alcuni sindaci della Provincia reggina”. Ma questi sforzi, ha quindi concluso l’assessore, sono necessari, perché “se non spezziamo questa ‘catena di Sant’Antonio’” dell’illegalità, “noi continueremo sempre a parlarne, senza che mai cambi nulla”.