Rubato il tabernacolo della Chiesa di San Martino di Finita
Ignoti sono penetrati nella Chiesa parrocchiale di San Martino Vescovo in San Martino di Finita trafugando il nuovo tabernacolo dalla cappella del Santissimo. Il gravissimo gesto di profanazione della Santa Eucarestia è stato pubblicamente condannato dall'Arcivescovo di Cosenza-Bisignano. "Tale atto, che si è anche ripetuto poche volte nella nostra diocesi, desta la nostra indignazione e quella del popolo di Dio - ha dichiarato monsignor Salvatore Nunnari - ed impegna le nostre comunità parrocchiali ad una vigilanza ed una maggiore custodia del bene più prezioso della Chiesa, Cristo nostro Signore veramente e realmente presente nel Sacramento dell'Altare". Si ricorda a coloro che hanno compiuto tale grave sacrilegio che la Chiesa commina per tale atto, a norma del canone 1367, la scomunica Latae sententiae.
Così si esprime il Diritto Canonico: "Chi getta via le specie consacrate oppure le porta via o le ritiene a scopo sacrilego, incorre nella scomunica Latae Sententiae riservata alla Sede Apostolica". L'arcivescovo ha invitato i credenti della diocesi ad unirsi in preghiera, con un atto di riparazione, alla comunità parrocchiale di San Martino di Finita che già nella giornata di ieri, ma anche oggi e nei giorni successivi si sta ritrovando per momenti di adorazione e riparazione nella Chiesa di Santa Maria della Misericordia e non in quella parrocchiale, essendo questa chiusa momentaneamente per disposizione dello stesso Arcivescovo di Cosenza-Bisignano.