Cosenza. Cooperative B: il Consiglio comunale a favore di una risoluzione della minoranza
Il Consiglio comunale di Cosenza, riunitosi nel pomeriggio di ieri, lunedì 4 marzo, sotto la presidenza di Luca Morrone, ha affrontato soltanto uno dei punti all’Ordine del Giorno, quello relativo al futuro delle cooperative B che era stato presentato dal gruppo del Partito democratico.
È stata infatti rinviata la discussione sulla metropolitana leggera rispetto alla quale il consigliere Claudio Nigro, nel formalizzare la richiesta di rinvio, ha ribadito l’opportunità di acquisire prima la posizione della Regione sugli aggiustamenti proposti dall’Amministrazione comunale, per avere una più concreta base di discussione. Tesi quest’ultima che è stata accolta con 17 voti favorevoli mentre la minoranza – per bocca del consigliere del PD Marco Ambrogio - aveva espresso il proprio dissenso al rinvio ritenendolo un ulteriore tentativo di tergiversare e chiedendo, piuttosto, al Sindaco di fare chiarezza sulla volontà dell’Amministrazione circa la realizzazione del progetto.
Ha portato invece all’approvazione, quasi unanime (si è registrata la sola astensione del consigliere del PDL Lino Di Nardo), di una risoluzione presentata dai gruppi di minoranza, la discussione sull’Ordine del Giorno relativo al futuro delle cooperative B. Discussione poco partecipata, giacché l’unico intervento dai banchi del Consiglio – dopo la breve introduzione del consigliere Marco Ambrogio quale primo firmatario dell’OdG – è stato quello del consigliere Enzo Paolini (PSE), presente in’aula una rappresentanza dei lavoratori. Ed in apertura Paolini ha inteso evidenziare proprio questo aspetto compiacendosi “col Presidente che ha colto la sollecitazione di rendere accessibile il Consiglio comunale”. Il consigliere del PSE ha ricollegato la questione delle cooperative al precedente Consiglio comunale, quello sul piano di riequilibrio, ritenendo che il tema “si incastrasse in quell’Ordine del Giorno, quello dei conti e del pre-dissesto, dal quale non è disgiunto”.
Paolini ha parlato poi di un “programma sociale mai pensato” da questa Amministrazione rappresentando la vicenda delle cooperative di tipo B da persona “che l’ha vissuta dal di dentro, avendogli chiesto di porre modifiche al contratto che – ha detto – il Comune ancora oggi vuole imporre a queste cooperative”.
“Conosco bene la filosofia sottesa alla scelta di questo servizio – ha ribadito Paolini – e penso che dobbiamo sostenere questa parte della città verso l’integrazione. Gli incontri con i dirigenti sono stati proficui e sereni, producendo un contratto condiviso sulla parte normativa. Su quella economica, però, abbiamo presentato una tabella dei costi indispensabili minimi e tuttavia nessuna risposta è giunta, ma nemmeno alcuna contestazione sulla fondatezza delle voci esposte, autorizzandoci a ritenerle dunque congrue e veritiere. Oppure, non sono state proprio valutate. Perché evidentemente – ha commentato - non c’è volontà di confronto con questa parte debole. Ipotesi anche questa che poco ci convince alla luce delle rassicurazioni ricevute nei giorni scorsi”.
Enzo Paolini si è detto convinto che la città abbia bisogno del lavoro delle cooperative ma ha richiamato l’Amministrazione ai suoi compiti di controllo. L’Amministrazione ha le mani legate? Pena il dissesto? – ha concluso. Questo governo è lì per trovare soluzioni ai problemi anche sovvertendo, altrimenti è solo banale amministrazione. Intervenga la politica, quella con la P maiuscola, faccia la sua parte, non in ossequio alla burocrazia prefettizia”.
LA REPLICA DEL SINDACO
“Mi rendo conto che l’opinione pubblica fa fatica a capire, perché alcuni discorsi sembrano molto convincenti – replica il Sindaco Mario Occhiuto. In realtà si genera spesso una confusione che porta i cittadini ad essere disorientati”. Occhiuto respinge al mittente l’accusa che la sua Amministrazione non ponga attenzione al sociale. “Al consigliere Ambrogio – afferma - e a chi è intervenuto per speculare, dicendo che stiamo passando dalla città dell’accoglienza alla città dell’indifferenza, dico che queste lezioni non le accetto da nessuno, perché dal primo momento che abbiamo cominciato ad amministrare ci siamo posti problemi sociali, tanti che tra l’altro abbiamo ereditato, vedi l’accampamento dei Rom sul fiume. Ci siamo molto adoperati, eppure l’area dell’accampamento Rom è di competenza della Provincia. Nonostante questo ci siamo attivati, su queste come su altre problematiche sociali, anche quando non abbiamo più ottenuto le risorse regionali, vedi l’assistenza agli anziani o ai disabili”.
Il primo cittadino entra poi nel cuore del problema all’Ordine del Giorno. “Sulle cooperative sociali non dimentichiamo che per numero sono esagerate rispetto alle possibilità dell’Amministrazione. Il Comune di Cosenza ha in atto una procedura di dissesto, che riguarda i conti antecedenti al 2010, e ci siamo adoperati in anticipo per scongiurarla. Col dissesto, sicuramente i contratti delle cooperative, una volta scaduti, non sarebbero mai stati rinnovati. Questo è un punto fermo che voglio ribadire in Consiglio comunale. Se avessimo voluto liberarci delle cooperative, senza alcuna responsabilità di questa Amministrazione, avremmo potuto optare per il dissesto. Questa è la verità”.
Il Sindaco contesta poi a Paolini l’appellativo di ‘burocrazia prefettizia’ che lo stesso ha usato parlando dell’iter formale e della documentazione (leggi certificazione antimafia) richiesta per il rinnovo del contratto. “Noi vogliamo salvaguardare tutti i posti di lavoro – ribadisce il Sindaco - ma in un percorso di legalità. Non si può derubricare la questione a semplici carte. Probabilmente noi siamo l’unica ancora di salvezza per questi lavoratori. E abbiamo fatto dei contratti rispettando le condizioni a disposizione, rispettando la legge, concordando alcune situazioni in modo che non ci fossero problemi per i lavoratori”. E proprio a loro si rivolge in chiusura Mario Occhiuto. “Abbiamo fatto il massimo, abbiamo intrapreso un discorso che sanerà la situazione. Speriamo che in un domani ci possano essere le condizioni per migliorare il numero delle ore, perché mi rendo conto che i guadagni sono esigui. In realtà le cooperative sociali dovrebbero svolgere servizi anche per altri soggetti”.
Subito dopo la replica del Sindaco Occhiuto, Paolini presenta una risoluzione, che si risolve in un mero atto di indirizzo, con la quale “il Consiglio comunale invita l’Amministrazione a sottoscrivere i contratti con le cooperative B assicurando alle stesse remunerazioni coerenti con i salari minimi garantiti dalla legge Fornero nonché i costi indispensabili per gli adempimenti contrattuali di legge”.
La seduta del Consiglio comunale ha anche formalizzato alcuni movimenti nell’assetto consiliare: la fuoriuscita dal gruppo Popolari e Liberali Cosenza di Roberto Bartolomeo (il nuovo capogruppo è Francesco de Cicco), e di Andrea Falbo dall’UDC. Entrambi convergono nel gruppo Misto. Esce invece dal gruppo Misto il consigliere Maria Lucente per aderire al Partito Democratico.
Per completezza di cronaca, in apertura di seduta l’aula ha dedicato un minuto di raccoglimento alla memoria dei tre senza tetto scomparsi tragicamente nella notte di venerdì scorso. Il saluto del Consiglio comunale è andato anche ad una giovane vita oggi improvvisamente spezzata, quella di Nazzareno Pellegrino, figlio del direttore commerciale della Calabra Maceri Crescenzo Pellegrino.