Maiolo (Pd): disoccupazione giovanile, in Calabria è al 53,5%
"Lavoro, giovani, Europa, Mezzogiorno. Le parole chiave intorno alle quali, negli ultimi giorni, ha ruotato l’azione di Governo. Governo che, coerente con gli impegni presi, ha l’obiettivo di portare fuori da una situazione di pericoloso stallo il nostro paese e al contempo la forza necessaria per riportare l’Italia all’interno del dialogo dell’Eurozona. Dal Fondo europeo per la lotta alla disoccupazione giovanile arriveranno all'Italia un miliardo e mezzo di euro, mentre la riprogrammazione dei Fondi strutturali 2007-2013, operata dal Ministro per la coesione Territoriale Trigilia, è centrato sulla creazione di posti di lavoro nel Mezzogiorno in un’ottica di rafforzamento della coesione sociale e territoriale. Con uno sguardo rivolto all’emergenza della disoccupazione giovanile e, per questo, ancorché lungimirante, l’obiettivo primario dell’azione del Governo è indirizzata ai Neet (Not in education, employment or training), i giovani inattivi, non impegnati nel lavoro ma nemmeno in alcuna attività formativa, poiché persino lo studio viene percepito come un’attività superflua tale da non condurre ad un miglioramento della propria condizione o costituire il privilegiato canale d’accesso al mondo del lavoro. Una nuova “generazione X”, una nuova piaga sociale che brucia soprattutto sotto il sole del Mezzogiorno".
E' quanto scrive il consigliere regionale del Pd, Mario Maiolo. "Anche la nostra regione - prosegue Maiolo - principalmente la nostra regione che ha, secondo gli ultimi dati resi noti da Eurostat, un tasso di disoccupazione giovanile (15-24 anni) del 53,5% (rispetto alla media europea del 22.9% nel 2012), usufruirà dei benefici di queste misure.
Ne usufruirà se sarà capace di prendere atto del fallimento politico che l’attuale Governo regionale ha fino a oggi manifestato, soprattutto in questo campo, e se sarà capace di aprire un dialogo con tutte le parti politiche, con il sindacato, con l'impresa, con le università e se tutti saremo in grado di guardare realmente al futuro della nostra regione partendo da chi è in maggiore stato di necessità.
Infatti, prevedere aiuti e incentivi per assumere i giovani in difficoltà significa partire dal disagio, dare una boccata di ossigeno a migliaia di giovani che, come ho rilevato più sopra, hanno persino abbandonato la speranza di ottenere un titolo di studio. Significa dare, non togliere, dignità allo studio e alla formazione.
Una visione che è mancata fino ad ora, soprattutto in Calabria dove i giovani sono stati traditi, letteralmente, dall’azione del Governo regionale. Mi riferisco, tra le altre cose, a due avvisi pubblicati ormai più di un anno fa e che riguardano le nuove iniziative imprenditoriali promosse da Nuovi Giovani Imprenditori e la concessione di contributi per il finanziamento di assegni di ricerca con percorso obbligatorio all’estero, entrambe previste dal POR Calabria Fesr 2007-2013, di cui ancora non si sa nulla.
Ma, soprattutto, mi riferisco alla più generale gestione fallimentare dei Fondi comunitari che ha reso necessaria l’istituzione di una vera e propria task force al fine di sbloccare i rimborsi comunitari in favore del programma, che affianchi la Regione nel dare maggiore impulso alle procedure di spesa già avviate, in particolare nei rapporti con i beneficiari dei progetti finanziati.
Il Governo regionale ha modo di iniziare a mettersi all’ascolto dei giovani della nostra Calabria iniziando, ad esempio, dalla proposta di Legge Regionale Maiolo-Orsomarso concernente la “Disciplina per il Sistema Regionale dell’Istruzione e Formazione Professionale” che si propone di sistematizzare l’applicazione dell’offerta integrata fra istruzione e formazione professionale e che offre la possibilità ai giovani di acquisire una qualifica professionale triennale dopo il completamento della scuola secondaria di primo grado. Un obiettivo che assume una caratteristica specifica: la nuova offerta, che si rivolge a tutti gli studenti, prevede anche specifiche modalità mirate al rafforzamento delle competenze, generali o professionalizzanti, utili a superare situazioni di difficoltà a continuare gli studi.
Auto imprenditorialità, formazione, coesione, tirocini, apprendistato, lotta all’abbandono scolastico e alla disoccupazione giovanile, prevenzione del disagio: sono questi gli obiettivi dell’Italia e, a maggior ragione, devono essere questi gli obiettivi della Calabria.