Cosenza, Commercio: “C’è la crisi ma si spera in una ripresa”
"La crisi ha colpito la Calabria in maniera anche peggiore rispetto ad altre regioni piu' ricche". Mimmo Bilotta, presidente di Confesercenti Cosenza, descrive cosi' la situazione del commercio nella citta' bruzia. Come nel resto della regione, la contrazione dei consumi ha fatto sentire anche in riva al Crati con effetti amplificati dalla debolezza strutturale dell'apparato economico calabrese. "Il motivo - spiega all'Agi Bilotta - e' semplice: le frenate dell'economia, come la spending review, danneggiano maggiormente le aree che sono gia' piu' deboli. Paradossalmente, quindi, la Calabria partecipa proporzionalmente alla spesa nazionale in misura piu' elevata rispetto alle aree piu' ricche - dice Bilotta - e adesso siamo esausti: i tagli che hanno colpito gli enti pubblici creano un corto circuito che decrementa il reddito disponibile. In Calabria non abbiamo perso il 4% medio, ma almeno il 10%, con punte del 20-25% in alcune zone - dice ancora Bilotta - e se ci mettiamo la disoccupazione giovanile al 50%, diventiamo un territorio perso. Ormai le famiglie dicono ai loro figli di andare via - dice il presidente della Confesercenti cosentina - e i territori si spopolano: sembra di essere in America al tempo della corsa all'oro, dove, quando si esauriva un filone, i paesi si spopolavano. La sensazione e' quella, vedendo intere vie con negozi che chiudono e cartelli "vendesi" e "fittasi", di essere in un paese fantasma".
Neanche la stagione balneare aiuta il commercio a risollevarsi dalla crisi. "Il turismo non regge, ci sono cali - dice - anche del 40% e se provate a telefonare in qualunque hotel vi diranno che c'e' posto, si spera nei last minute. Non me la prendo con il governo regionale: ha fatto meglio del precedente e fa cio' che puo', ma come si puo' combattere contro il piano di stabilita'? Ci vuole qualcosa di straordinario, come far diventare zona franca tutta la regione. Hong Kong nacque cosi'. Adesso, se la Calabria sparisse, non se ne accorgerebbero di certo da nessuna parte: non pesiamo nulla".
Nel buio generale, c'e' pero' chi intravede la luce in fondo al tunnel. E' il caso di Klaus Algieri, presidnete della Confcommercio provinciale. Algieri conferma il momento negativo, ma aggiunge che il peggio dovrebbe essere pasato: "Da tempo stiamo registrando un calo, per non dire un blocco, della chiusura di attivita' commerciali. Il periodo piu' nero e' passato. Certamente non viviamo nell'oro - aggiunge Algieri - ma s'intravede la fase in cui deve cominciare la ripresa. I saldi stanno andando peggio rispetto all'anno passato, con un calo quantificabile attorno al 10%, mentre sono in linea con quelli invernali di gennaio e febbraio scorsi". Secondo il presidente di Confcommercio Cosenza "siamo alla base della curva a U, quindi aspettiamo la risalita". Algieri sottolinea che Cosenza e il suo hinterland, dove il terziario e' elemento dominante della realta' economica, "soffrono meno rispetto alle coste ionica e tirrenica". Giuseppe Gaglioti, presidente della Camera di Commercio di Cosenza, invece, non fa professione di ottimismo e invoca misure ad alto impatto per risollevare le sorti della provincia e regione. "La crisi si tocca tanto con mano, che basta fare un giro in citta' - dice Gaglioti - e si vede che la gente non e' in vacanza. Se continua cosi' si blocca tutto e a dicembre saremo tutti cadaveri. Non ci vuole un Piano Marshall, non basterebbe: qui ci vuole un vero shock".