Cosenza: protesta dei precari della scuola sui tagli
Oggi mercoledì 4 settembre anche a Cosenza come in tante piazze delle principali città d’Italia si è svolto un sit-in di protesta di tutti i precari del mondo scuola: quelli delle GAE (Graduatorie ad Esaurimento), quelli del concorso del secolo scorso e quelli del nuovo concorso ideato dal Ministro Profumo nel 2012.
Hanno tutti una cosa in comune: lo Stato, a chi in un modo, a chi in un altro, li ha truffati. E sono qui, confortati dalla presenza dell’immancabile sindacato ANIEF, oggi l’unico a sostenerli, sotto il sole cocente di un mercoledì 4 settembre qualunque, ognuno con la sua vicenda personale che si accomuna a quella dei colleghi presenti sia in questa Piazza XV marzo sia a quelli numerosi in tutte le piazze italiane.
Chiedono innanzitutto il rispetto umano, per la loro dignità di professionisti calpestati quotidianamente da uno stato che inebriato dalle vicende di Silvio Berlusconi ha dimenticato la gente vera, non solo gli insegnanti, abbandonandola a problemi di cui non sono responsabili, ma che i politici rappresentanti di questo Stato hanno quando volutamente, per scopi politici, quando involontariamente, per evidente incompetenza e spesso stupidità, caricato sulle loro spalle.
La protesta è principalmente contro i tagli che la scuola ha subito principalmente in questi ultimi 4 anni, che anche il Ministro attuale Carrozza ha riconosciuto come deleteri per la formazione delle nuove generazioni, con danni che già se oggi si risanasse il tutto sarebbero necessari anni per ripararli, e non mancano anche le vicende umane locali.
Tra queste quella dei vincitori del neo-concorso Profumo che hanno dovuto soccombere all’arroganza dell’Ufficio Scolastico Regionale calabrese che ha pubblicato le graduatorie direttamente definitive il 31 agosto e lo stesso giorno fatto le immissioni in ruolo, con tutti i probabili immancabili errori, molti già segnalati, senza consentire quel giusto diritto di trasparenza per un eventuale reclamo che non solo la Legge prevede, ma ancor prima il buon senso consiglia.
In questi giorni l’USR riceverà una valanga di ricorsi al TAR, ma si riuscirà a far valere i propri diritti? Sembrerebbe di no a osservare la vicenda dei docenti di Strumento Musicale, che nel febbraio 2012 hanno avuto ragione contro i tagli illeciti dell’Ufficio Scolastico Provinciale, che il Tar ha condannato in via definitiva in contumacia con inammissibilità di ricorso al Consiglio di Stato. Una vittoria sembrerebbe, e certamente lo è, visto che il tribunale ha annullato gli organici dal 2007 in poi per Strumento Musicale, ma il paradosso è che pur avendo la sentenza in tasca i docenti si sono trovati davanti all’arroganza dell’amministrazione che semplicemente ignora la sentenza non preoccupandosi minimamente di rispettarla.
Certo i docenti sono ricorsi nuovamente al Giudice per chiedere il Commissariamento, ma vi sembra un paese normale questo? E come se non bastasse, per l’anno scolastico 2013-2014 mentre in molte scuole gli alunni svolgono( illegalmente) solo i 2/3 di lezione prevista dalla Legge per lo strumento musicale, motivo per cui è stata emessa la sentenza di cui sopra, l’Ufficio Scolastico di Cosenza ha attivato senza nessun motivo una cattedra di Oboe senza nessun alunno a San Giovanni in Fiore, su un numero di alunni pari a zero. Perché? Ma vi sembra un paese normale questo?