Provincia Crotone, strategia messa in campo da Italia Lavoro
Nella giornata di ieri, 19 settembre, nei locali della Provincia, si è tenuto un incontro, convocato da Pietro Durante, vicepresidente dell’Ente intermedio, con una delegazione di Italia Lavoro. Oltre a Durante hanno partecipato la responsabile del coordinamento del Centro per l’Impiego, il dirigente ed il responsabile del Settore “Mercato del lavoro”. La riunione è servita per annunciare la strategia che sarà messa in campo da Italia Lavoro, dal Centro per l’impiego e dall’Amministrazione provinciale, per contrastare e ridurre il fenomeno della disoccupazione giovanile, che in Calabria raggiunge la drammatica cifra del 41%, con possibili ricadute sul terreno della devianza sociale e della criminalità.
L’Unione Europea avverte con forza l’esigenza di attivare politiche del lavoro che orientino la domanda verso i giovani e, a tal fine, ha dettato linee strategiche nell’ambito dei programmi “Youth Guarantee” e “Welfare to Work”, finalizzati ad aprire un ventaglio di opportunità occupazionali sia come primo impiego sia come reimpiego. In Italia, ma soprattutto nel Mezzogiorno e in Calabria, c’è una generazione che rischia di non conoscere mai il lavoro. Siamo in presenza di un allarme sociale che diventa ogni giorno più grave con il rischio di trascinare larghe fasce di popolazione verso forme estreme di marginalità e l’intero paese nel baratro.
Viene trascurata una forza lavoro che, se non sostenuta, non entrerà più nel mercato del lavoro. Occorre, pertanto, iniziare un percorso sui giovani e per i giovani, secondo le direttive europee, aprendo “sportelli giovani” che operino su target legati a differenti situazioni: giovani che non hanno compiuto un percorso scolastico; giovani che hanno fatto esperienze lavorative in discontinuità; giovani licenziati e fruitori di ammortizzatori sociali; giovani precari o assunti a tempo determinato; i cosiddetti “neet”, cioè giovani che non studiano, non si formano, non cercano lavoro. L’intervento riguarderà le persone comprese tra i 15 ai 29 anni, ma con un’apertura fino a 35 anni non compiuti.
Nei Centri per l’impiego, o in altri luoghi di riferimento, saranno organizzati spazi dedicati, con l’obiettivo di alimentare processi di avvicinamento dei giovani ai Centri, e saranno pensati percorsi di corrispondenza e sollecitazione, ovviamente a partire dall’uso di quella risorsa preziosa e fondamentale che è oggi la rete. Bisogna con realismo tenere conto che in Calabria, e quindi anche nel territorio della provincia di Crotone, le vocazioni produttive che ancora “tirano” sono quelle tradizionali dell’agricoltura, dell’edilizia, del turismo e dei servizi connessi. Proprio su questi settori dovrà essere concentrato lo sforzo, anche perché è lì che si annida il lavoro sommerso e la manodopera sottoccupata.
Nel corso della riunione sono stati trattati altri argomenti. Sarà pensato un bando da “pilotare” solo sulle donne mediamente scolarizzate, previo percorso di tirocinio. Sarà uno strumento nella disponibilità dello sportello giovani allestito nell’ambito dei Centri per l’impiego. Altre linee saranno dedicate alle scuole, perché è assolutamente necessario costruire un ponte tra scuola e lavoro. Il rapporto passerà dai Centri per l’impiego. Per questo sarà anche importante puntare sulla qualità dei Centri per migliorarne la capacità di “tenere” i giovani. Occorrerà convogliare risorse su questi “spazi giovani”. “In questo senso l’Amministrazione provinciale -ha assicurato il vicepresidente Durante- metterà in campo tutta la sua disponibilità, consapevole che il futuro dei giovani è il futuro del territorio stesso”.
Fra l’altro, come è stato chiaramente detto nella riunione, Italia Lavoro guarderà con particolare attenzione a Crotone e Vibo Valentia, che nella regione sono le province più deboli. Già dall’inizio del mandato l’Amministrazione provinciale guidata da Stano Zurlo, in accordo con le iniziative ed i programmi della Regione Calabria, ha sperimentato nuove forme di intervento nelle tematiche dello sviluppo e del lavoro, come il sistema regionale delle competenze, pensato per favorire al massimo l’incontro tra domanda e offerta, pienamente consapevole che il futuro non si aspetta, ma si prepara.
L’Amministrazione ha fatto del lavoro e dell’occupazione l’asse centrale delle sue scelte programmatiche, privilegiando la difesa e la valorizzazione dell’economia del territorio e dedicando risorse e progetti all’innovazione tecnologica, ai nuovi saperi, alle opportunità da offrire per investire con convenienza qui e per dare ai giovani la possibilità di restare nella propria terra per costruirne l’avvenire. Certo, se non c’è crescita è difficile inventare e trovare lavoro. Se non si allargano le basi produttive e se non si eliminano definitivamente strettoie burocratiche, inefficienze, parassitismi, sarà difficile reperire risorse ed attrarre investimenti.
Nelle prossime settimane, comunque, è questo l’impegno che è stato preso al termine della riunione, saranno avviati gli incontri per arrivare alla definizione del “Piano locale del lavoro”, a cui saranno chiamati a contribuire i diversi soggetti sociali e istituzionali che dovranno partecipare alla sua attuazione. Sarà uno strumento per stimolare sinergie e competenze, per sollecitare intelligenza creativa, volontà e protagonismo, in modo da delineare un cammino unitario di impegno e di collaborazione per il bene dei giovani, per tornare a sperare.