Unione Mediterranea: scegliamo meglio i libri scolastici dei nostri figli
Il 16, 17 e 18 dicembre l’Istituto Comprensivo “Borrello-Fiorentino” di Lamezia Terme ha organizzato una bellissima manifestazione “Natalizia itinerante”, basata sulla solidarietà, con lo svolgimento di mercatini di beneficienza.
L’avvio della manifestazione – informa una nota congiunta di Roberto Longo, Responsabile Regionale Calabria di Unione Mediterranea, Alessandro Malerba, Circolo Territoriale Calabria UM e Giuseppe Teti, Circolo Territoriale Calabria UM - è avvenuto al teatro Politeama con il concerto del coro degli alunni diretto dall’ottima maestra Rosa D’Audino, al termine del quale il Dirigente Scolastico Albino Cuda ha salutato il pubblico, costituito essenzialmente da genitori e parenti dei bambini, con un bel discorso improntato sul necessario spirito di collaborazione tra la scuola, le famiglie ed il territorio.
Il DS Cuda ha ribadito che l’Istituto Comprensivo “Borrello-Fiorentino” si propone di ricreare quel rapporto stretto tra scuola e territorio che è necessario per la formazione dei bambini, che non passa solo dallo studio delle materie fondamentali, quali l’italiano e la matematica, ma anche attraverso l’impegno in materie troppo spesso snobbate come la musica, una delle arti che esaltano forse meglio lo spirito ed i sentimenti umani. Il Dirigente Scolastico ha chiesto l’aiuto dei genitori in questo processo educativo, e Unione Mediterranea a tal proposito vuole, nello spirito di collaborazione chiesto dal Dirigente Scolastico, rimarcare come sia importante la scelta dei libri di testo nella formazione dei nostri figli.
In particolare le classi quinte della scuola primaria stanno utilizzando un testo, ”Nel Giardino dei saperi”, edizione Giunti Scuola s.r.l., Firenze, che non pare adatto alla corretta formazione dei bambini. Infatti nella materia geografia gli autori del libro scrivono alcune inesattezze degne della peggiore sottocultura colonialista italica. In particolare parlando della Basilicata si scrive: “La Basilicata è una regione scarsamente popolata per le caratteristiche del territorio, molto arido: in passato gran parte degli abitanti è migrata altrove.”
Parlando della Calabria invece troviamo: “La popolazione della Calabria è poco numerosa: nei secoli scorsi molti abitanti hanno dovuto emigrare in cerca di lavoro, poiché il territorio impervio dell’interno ostacolava lo sviluppo economico e gli insediamenti.” È incredibile che una regione come la Basilicata, ricca di sorgenti di acque minerali, chiamata dai romani “terra dei boschi”, con colture agricole di altissima qualità venga definita molto arida. Ed è un clamoroso errore dire che la popolazione calabrese sia emigrata a causa del territorio impervio.
Ma gli autori del libro sanno che la Calabria nella prima metà dell’ottocento era una delle regioni con più attività produttive d’Italia, e che molte di queste erano nelle zone interne (vedi le ferriere di Mongiana, ma anche le numerosissime fabbriche di tessuti presenti in tutti i Comuni calabresi)? E quando è iniziata questa emigrazione? Secondo gli autori del libro in Basilicata in “passato” ed in Calabria “nei secoli scorsi”! Un tempo volutamente indeterminato per creare nei nostri ragazzi l’idea di un destino non modificabile, per inculcare nelle loro menti la rassegnazione ad andar via dalla loro maledetta terra per arricchire con il loro lavoro altre regioni.
Senza invece dire che l’emigrazione è iniziata nel Sud Italia nel 1861 quando arrivarono i Savoia che saccheggiarono queste terre delle loro ricchezze e delle loro braccia. Ancora oggi, a distanza di 153 anni si vuole inculcare nei nostri bambini un’idea di minorità che non è più accettabile. Unione Mediterranea pertanto - si continua a leggere - lancia un appello al Dirigente Scolastico ed alle insegnanti della scuola affinché si scelgano libri di testo idonei alla corretta formazione delle future generazioni, in modo tale che si realizzi quella sinergia tra scuola e territorio che deve necessariamente partire dall’amore per la propria terra e dalla fiducia nei suoi abitanti.
Se vogliamo che la Calabria rinasca dobbiamo fare in modo che i giovani siano coscienti delle loro potenzialità che da 150 anni uno Stato assente e colonialista impedisce di sviluppare, purtroppo con la complicità di una classe politica calabrese inetta e subordinata ai partiti centrali che sono attenti solo a rilanciare l’economia del nord.
Siamo sicuri - si legge infine nella nota - che la sensibilità del Dirigente Scolastico Albino Cuda, che dirige anche il Liceo Classico presso cui è stato organizzata una manifestazione di recupero della verità storica sabato 14 dicembre, porterà nell’immediato futuro alla scelta di libri di testo più attenti al bisogno di verità che c’è nei giovani. Agli autori del libro chiediamo semplicemente di migliorare le loro conoscenze oppure di cambiare mestiere: ci bastano i nostri politici a rovinare lo spirito delle nuove generazioni.