Tragedia Cassano: Cgil scrive al presidente del Consiglio Letta

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Riceviamo e pubblichiamo lettera aperta della Cgil Calabria e Pollino –Sibaritide-Tirreno indirizzata al Presidente del Consiglio dei Ministri Enrico Letta; al Ministro degli Interni, Angelino Alfano; al Ministro della Difesa, Mario Mauro ed ai parlamentari calabresi sulla tragedia di Cassano:

“Il clima nel quale si è svolto il Consiglio comunale straordinario di Cassano dopo la tragedia che ha colpito anche una donna ed un bambino di tre anni è iniziato con un lungo silenzio, gelido.

Si è percepita con mano la solitudine delle istituzioni, delle forze politiche e sociali, dei cittadini, il senso di impotenza nel non essere riusciti a proteggere un bambino è stato ritenuto un fallimento di tutti.

Il clima di paura che serpeggia nel territorio, nella Città di Cassano è di quelli che portano alla progressiva rassegnazione, e quando i fari del clamore mediatico del tragico evento si spengono il rischio è che i cittadini avvertano lo sconforto e l’abbandono delle Stato e delle istituzioni.

Siamo in presenza di una guerra di ‘ndrangheta, ma vi è anche un salto che la criminalità ha effettuato decidendo di uccidere con il fuoco, simbolo di distruzione totale, una donna e bambino di tre anni, una vittima innocente, un orrore mai avvenuto in terra di Calabria.

Chiediamo al Presidente del Consiglio, al Ministro degli Interni e della Difesa, ai Parlamentari calabresi di attivare una offensiva di fronte al crudele assassinio di un bambino che, come segnala anche il rapporto della DIA, è sintomo di una potenza militare, finanziaria e di controllo delle cosche criminali dell’area.

Non basta più l’indignazione, pur importante, né le misure per ridurre l’allarme e le preoccupazioni dell’opinione pubblica.

Lo Stato intervenga duramente inviando l’esercito, potenziando le forze dell’ordine e “l’area investigativa” e colpendo mandanti ed esecutori di questo atroce delitto ma anche gli “affari e gli interessi economici” criminali.

Tutto ciò è premessa indispensabile per dare forza e coraggio alla società civile per sviluppare anche le politiche sociali e del lavoro. È ora di dire basta! Il Governo raccolga quest’allarme.”