Rifiuti Zero. Stasi, la più grande delle emergenze regionali: l’incapacità

Calabria Attualità
Flavio Stasi

“Sentire parlare di rifiuti l'Assessore Regionale all'ambiente, Franco Pugliano, è un po’ come sentire parlare l'inquisizione a proposito delle streghe: una miscela di concetti medioevali e superstizione che non hanno nulla a che vedere con la realtà e con delle soluzioni reali. – Lo afferma in una nota Flavio Stasi, Referente Regionale “Legge Rifiuti Zero” - Partiamo da un presupposto che oramai condividono anche i muli: il commissariamento è fallito, quindi il primo fallimento è proprio di Pugliano che per tre anni è stato sub-commissario e assessore regionale, quindi con doppio incarico, doppio potere e doppio fallimento.

Il risultato dell'imbarazzante operato di Pugliano è la situazione attuale: tutto il ciclo dei rifiuti calabrese si regge su una mega discarica che sembra autorizzata da topolino visto che con quattro gocce d'acqua, sistematicamente, si blocca. Solo per queste inequivocabili due righe, se io fossi un amministratore di condominio, mi dimetterei mestamente per manifesta incapacità, ma Pugliano intende evidentemente superarsi come assessore, ed in effetti col bando per lo smaltimento all'estero di rifiuti ci sta riuscendo.

93 milioni di euro di soldi nostri per una porcheria che dura un anno senza nessuna prospettiva ed emanata senza nessuna consultazione: nulla di cui vergognarsi?

Sfatiamo anche le numerose sciocchezze dette in questi giorni, soprattutto da Pugliano, a proposito di questa ipotesi. Intanto che questo bando serve per la ristrutturazione degli impianti di trattamento è una fesseria colossale, visto che i rifiuti da inviare all'estero sono gli “eccedenti” degli impianti, quelli cioè che non possono passare e non passerebbero comunque dal trattamento: significa che gli impianti devono lavorare obbligatoriamente comunque ed a pieno regime, con o senza questa porcheria.

Pregherei quindi gli strumentali sostenitori di questa tesi di smetterla di dire il falso: il bando serve per sostituire l'ordinanza vergognosa di Scopelliti che da un anno mette in pratica l'unica ipotesi realmente peggiore dell'esportazione all'estero, cioè l'abbancamento di tal quale nelle buche sulla nostra terra. Chi crede che la Regione abbia voluto interrompere volontariamente questa via si sbaglia di grosso: semplicemente Scopelliti, per legge, non può più prorogare quell'ordinanza.

Sfatiamo anche il fatto che i cittadini dicono sempre no. La Regione Calabria, di cui Pugliano è un autorevole rappresentante, è in assoluto l'istituzione meno affidabile, seria, coerente e trasparente di tutta Europa per quanto riguarda la gestione di rifiuti. A memoria, negli ultimi vent'anni, la nostra istituzione regionale non è riuscita a realizzare uno, dicasi un impianto di trattamento o smaltimento come da progetto o come da accordo con le comunità locali.

I progetti per gli uffici regionali sono come bozze, schizzi grezzi ed ideali sulla quale basarsi vagamente, poi poco importa se agli impianti di produzione di combustibile da rifiuto (CDR oggi CSS) mancano le linee di produzione di combustibile, che è come una pasta asciutta senza la pasta; poco importa se le discariche sono realizzate su aree diverse, con pendenze diverse, con volumetrie diverse e attrezzature diverse; poco importa se un caminetto domestico emetterebbe meno scorie delle linee di incenerimento nostrane; poco importa se ogni accordo inter-istituzionale tra regione e comuni viene rispettato solo per le fregature da mollare ai comuni, mentre le compensazioni spariscono d'incanto.

Ed a fronte di una sottospecie di istituzione di questo tipo, che con la gestione Scopelliti-Pugliano-Gualtieri si è distinta in peggio (si pensi ai casi di Rossano, Crotone, Gioia Tauro, Scala Coeli, Bisignano, Alli, Pianopoli, Casignana e così via), il problema sarebbero i cittadini?

Se i rifiuti sono sistematicamente sulle strade e lo saranno ancora, chi ha ricoperto l'incarico di assessore regionale e sub-commissario per tre anni dovrebbe risolvere la più importante ed impellente delle nostre emergenze, quella delle capacità, dimettendosi.”




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