Licenziamento collettivo di 12 lavoratori per chiusura punto vendita Sidis Lamezia
“Quale futuro attende i 12 dipendenti del supermercato Sidis di Lamezia?”. E’ quanto si chiedono in un comunicato unitario i segretari provinciali delle organizzazioni sindacali Filcams Cgil, Elisabetta Fruci, Fisascat Cisl, Fortunato Lo Papa, UilTucs Uil Francesco Scarpino in merito all’annunciata decisione dell’azienda AZ Spa di chiudere il Supermercato Sidis di Lamezia Terme con il conseguente licenziamento dei 12 dipendenti.
“Questa decisione creerà un nuovo dramma occupazionale a Lamezia – aggiungono le OO. SS. – i 12 lavoratori si ritroveranno in una tanto difficile quanto drammatica situazione economica e sociale. Molti di loro sono unici produttori di reddito per le loro famiglie, in un periodo così difficile dal punto di vista occupazionale per Lamezia e la Calabria non possiamo permetterci di perdere queste professionalità.
Tra l’altro il punto vendita di via xx Settembre rappresenta da diversi anni un punto di riferimento in città di notevole importanza dal momento che si trova posizionato nel pieno centro commerciale cittadino. Non comprendiamo – continuano i segretari di Cgil, Cisl e Uil - le motivazioni della proprietà che mentre sta operando aperture su tutto il territorio calabrese ha inteso chiudere il punto vendita di Lamezia, rigettando le ragionevoli proposte avanzate dai sindacati ossia la ricollocazione dei dipendenti in altri punti vendita o in alternativa la cassa integrazione straordinaria per un numero di mesi sufficienti ad individuare un sito dove ricollocare i dipendenti e rilanciare il marchio.
Siamo andati anche oltre – proseguono - perché ci rendiamo conto del periodo di crisi profonda che l’Italia tutta sta attraversando e ci siamo resi disponibili anche a raggiungere accordi tesi a ridurre il costo del lavoro e mantenere così inalterati i livelli occupazionali. Ad oggi – sottolineano - c’è una chiusura inspiegabile da parte della dirigenza Az tanto che nei prossimi giorni non mancheranno forme varie di dimostrazione e mobilitazione. C’è bisogno di una presa di posizione netta nei confronti delle scelte della dirigenza Az che ci appaiono mortificanti e umilianti proprio nei confronti dei 12 lavoratori e delle loro famiglie.
Lavoratori che con professionalità e dedizione hanno per anni svolto nel migliore dei modi il proprio lavoro e che vorrebbero continuare a poter svolgere. Ci auguriamo - concludono i rappresentanti di Cgil, Cisl e Uil - che prevalga l’interesse generale e si trovi al più presto un’intesa che contempli un periodo medio lungo di ammortizzatori sociali utili a favorire la ricerca di nuove soluzioni imprenditoriali ed occupazionali in un momento così difficile per tutti”.